Arcifa, arance rosse biologiche siciliane buone anche per la coscienza
Un’azienda familiare coltiva e commercializza in proprio i prodotti della terra etnea, rifiutando i veleni della Terra e i ricatti del mercato
Vent’anni di regime biologico intransigente per produrre gli agrumi che hanno reso celebre l’area a sud del vulcano Etna. Anni non facili per Mario Arcifa, tra penuria d’acqua, scetticismo dei colleghi e azione aggressiva di commercianti famelici che stanno acquisendo tutti i piccoli produttori della zona che hanno prima ridotto alla fame con una politica iniqua dei prezzi.
La zona è quella del territorio di Paternò, in provincia di Catania, fino agli anni ’60 il centro agrumicolo più importante del mondo, prima di un lento declino culminato nel collasso degli ultimi anni, dovuto alla sfrenata concorrenza sleale dei competitor esteri, con prodotti di qualità più bassa, ma politica dei prezzi sostenuta dai governi centrali, mentre le istituzioni locali sono rimaste colpevolmente assenti, senza idee né strategie per tutelare efficacemente il proprio patrimonio agricolo. A ciò si aggiunga però l’ottusità di quei produttori locali che non hanno saputo evolversi e men che mai consorziarsi per fronteggiare la crisi.
Una crisi oggi asfissiante, a dispetto della qualità dei prodotti: non c’è persona al mondo dotata di un palato che non ammetta che qui si producono le arance più buone della Terra. Tra cui quelle rosse, specialità che può nascere con certe caratteristiche unicamente nella zona tra Paternò, Lentini e Palagonia, interamente compresa nella provincia di Catania.
Mario Arcifa è stato tra i pochi a capire il disastro imminente e tra i primi a credere nella produzione biologica di questi agrumi miracolosi.
Così ha convertito a pratiche totalmente naturali la sua parte di azienda ereditata dalla famiglia, impostando il lavoro nei campi anche nel segno del rispetto di principi etici e della biodiversità tout court.
Passeggiando tra i filari di alberi, ti mostra con orgoglio le coccinelle che svolazzano serene su una terra pulita. Ogni tanto qualche malattia fa i suoi danni, ma Arcifa non ricorre mai a soluzioni chimiche: ci sono rimedi naturali che permettono di fare impresa agricola senza alcun bisogno di avvelenare le piante e quindi gli uomini che ne mangiano i frutti.
Ma l’operato morale di Arcifa non si ferma qui. Per sottrarsi al giogo mortale dei commercianti senza scrupoli, ha deciso di fare da sé, costruendosi una rete di vendita piccola ma funzionale, su cui nessuno possa speculare, garantendo in questo modo prezzi onesti ai consumatori.
Ha così aperto a Verona un punto vendita, in via Longhena 23, dalle parti dello stadio. A questo aggiunge un’intensa frequentazione dei mercatini biologici che si svolgono nel Lombardo Triveneto (Desenzano del Garda, Cremona, Iseo, Soncino, Rovereto e Padova) e di fiere come Fa la cosa giusta (Milano e Trento), Biolife (Bolzano) e Officinale (Belgioioso, PV).
A chiudere il cerchio, il rapporto con i G.A.S., Gruppi di Acquisto Solidali creati da consumatori attenti tanto alla qualità naturale degli alimenti quanto al rigore etico con cui vengono prodotti.
A questa rete Arcifa offre arance (qualità tarocco e navelina), limoni, pompelmi, melograni, mandarini, clementine, fichi d’India, ma anche olive e olio a marchio proprio.
Tutto gestito in famiglia. Un clima familiare che i clienti possono vivere in prima persona, perché in mezzo alle coltivazioni di Gerbini (frazione di Paternò) Arcifa ha creato un piccolo alloggio per accogliere coloro che vogliono toccare con mano questo paradiso bucolico.
Un paradiso che profuma di zagara… e di onestà.
Azienda Agricola Arcifa: www.arcibio.com