Asparago bianco e verde di Badoere, tipicità veneta da gustare e visitare
Un prodotto della terra così importante da diventare perfino volano per il turismo: accade con l’Asparago di Badoere, tipicità di un territorio veneto compreso tra le province di Padova, Treviso e Venezia, in particolare dei comuni padovani di Piombino Dese e Trebaseleghe, di quelli trevigiani di Casale sul Sile, Casier, Istrana, Mogliano Veneto, Morgano, Paese, Preganziol, Quinto di Treviso, Resana, Treviso, Vedelago e Zero Branco, quindi del veneziano Scorzè.
E’ esclusivamente all’interno di detta area geografica che può avvenire la produzione dell’Asparago di Badoere I.g.p, come sottolinea il Consorzio nato per tutelarlo e promuoverlo.
I terreni di questa zona sono tali da garantire “agli asparagi di Badoere un rapido sviluppo, assicurando turioni che, dal punto di vista fisico, presentano scarsa fibrosità e un colore particolarmente brillante e dal punto di vista organolettico acquisiscono gli aromi e la delicatezza tipiche”.
Fonti storiche farebbero risalire la coltura dell’asparago in Veneto al periodo dei Romani, mentre la sua perpetuazione fino ai giorni nostri è dovuta “alle amorevoli tradizioni perpetuate nei monasteri”.
Invece l’attuale metodo di raccolta “del turione bianco, prima cioè del suo affioramento, sembra diffusa solamente dal XVIII secolo, e in particolar modo, nel Nordest: Bassano del Grappa, Rivoli Veronese, Cologna Veneta, Morgano e Badoere, Tavagnacco”, mentre la coltivazione specializzata della pianta si è “sviluppata dopo l’ultimo conflitto mondiale, in concomitanza con la trasformazione delle mezzadrie e con l’abbandono degli allevamenti del baco da seta”.
Sono tali i pregi organolettici di questo asparago da avere determinato la conquista di tantissimi estimatori, al punto da rappresentare una fonte di attrazione di visitatori nei luoghi di produzione.
Lo hanno ben compreso al Consorzio dell’Asparago di Badoere, il quale si è preso carico volentieri di essere stimolo per il turismo, promuovendo il territorio interessato, descrivendolo come “un succedersi di oasi naturalistiche, dimore medioevali, mulini cinquecenteschi, ville venete, incantevoli scorci che si presentano al turista uniti all’ospitalità e alla bontà dei prodotti della terra, primi fra tutti l’Asparago di Badoere e il Radicchio rosso di Treviso”.
A raccontarci i sapori e la capacità di attrazione dell’Asparago bianco e verde di Badoere è Natalino Salvati dell’Associazione Strada del Radicchio.
Info: www.asparagodibadoere.it