Badia di Sant’Agata, vista mozzafiato sulla Catania del barocco
Pur essendo una delle più portentose emozioni epidermiche che si possano provare in città, mantiene intatto il suo afflato spirituale la visita alla chiesa della Badia di Sant’Agata che offre la più intensa visione della splendida Catania.
Merito del percorso delle terrazze e della cupola aperto al pubblico nel 2015 che ha svelato uno scorcio nuovo e inedito del capoluogo etneo: la visione dall’alto del magnifico ordito urbanistico del centro storico, una vertigine estetica che in 360° mette insieme l’armonico mosaico dei tetti con le tipiche tegole in cotto…
… il porto che si affaccia dietro questa trama di edifici per ricordare lo sbocco operoso che ha segnato la storia del posto, giustificandone il millenario alternarsi di civiltà…
… l’attrazione magnetica dell’iconica sagoma del più ammaliante vulcano che esista, quell’Etna sornione che si staglia quale severa sentinella nella sua tangibile lontananza…
… la sentita presenza di una vocazione religiosa pulsante, scolpita nei simboli della sua testimonianza…
… insieme all’evidenza dell’intensità della dedizione a una fede totalizzante che tra queste mura ha visto intere vite spendersi nella preghiera…
… per poi assistere all’esplosione spaziale di una piazza Duomo che da qui rivela la propria ariosa imponenza centripeta…
… fino a perdersi in estasianti fughe verso l’infinito, rapiti dall’orizzonte ceruleo che si specchia nel mare più denso di Umanità che esista.
In questa temperie emotiva si innesta quella culturale, con la consapevolezza del trascorso di una “terrazza da cui, protette nella loro clausura dalle gelosie e dall’alta balaustra che chiude la facciata, le monache continuavano a seguire la vita della città e soprattutto ad assistere alle processioni, prima fra tutte quella dedicata alla Patrona Sant’Agata”.
Il culmine, in ogni senso, è la cupola che ti sovrasta amorevolmente dall’alto dei suoi quaranta metri, spiovendo sull’osservatore con i suoi volumi dall’attitudine concentrica, creando dinamiche ondeggianti e restituendo suggestioni musicali alla retina.
La si può conquistare soltanto dopo avere compresso il proprio simulacro fisico nell’angustia elicoidale di una scala in cui ogni scalino sembra evocare il grano di un rosario, caricando l’ascesa di sensibilità mistica.
E’ da qui che “si può dominare il centro storico barocco ed ammirarne – da una prospettiva inedita ed affascinante – i più importanti monumenti, dal Teatro Massimo Bellini alle Ciminiere di viale Africa, dalla Cattedrale al Castello Ursino, dalle chiese di via Crociferi al grande monastero dei Benedettini”.
Tanto incanto però non fa passare in secondo piano la bellezza intrinseca della chiesa in sé, la quale “si presenta oggi come la più perfetta opera di architettura, fra i tanti capolavori che la ricostruzione tardo barocca seguita al terremoto del 1693 ha prodotto a Catania”.
Il merito di tanto pregio viene giustamente attribuito a chi ne ha determinato l’aspetto nel corso de ’700, Giovan Battista Vaccarini, architetto palermitano che ha segnato il paesaggio urbano di tanta parte della Sicilia, con Catania in testa, codificando il tardo barocco locale.
Stile di cui si innervano le pareti dell’edificio religioso, tra altari in stucco marmorizzato…
… decorazioni discrete ed eleganti che si incastonano perfettamente nel candore dominante…
… e ricami artigianali che riaffermano il talento prodigioso che può ispirare l’Uomo motivato.
La chiesa della Badia di Sant’Agata è una delle tappe obbligate di un ideale Grand Tour catanese, punto fermo per la comprensione del luogo e volano di quei ricordi indelebili di cui si alimentano i viaggiatori dell’intelletto sposato con il cuore.
Info: https://badiasantagata.wordpress.com/