Baglio Curtosa a Custonaci, casa della cucina trapanese
Il Baglio è una struttura architettonica che contraddistingue tutto il trapanese, ma ancor di più il territorio di Custonaci. E’ quindi perfettamente congruo che si richiami a una simile tradizione abitativa un locale che si propone come casa della cucina di questa zona.
Tanto più che Baglio Curtosa è allocato in “una tenuta risalente agli inizi dell’800, nata principalmente come baglio feudale appartenente al Barone Hernandez”, successivamente usato come cantina e solo negli ultimi anni adibito a “ristorante, pizzeria e sala banchetti”.
Questa larga apertura a una modalità popolare di vivere il cibo potrebbe turbare i gourmet, ma è meglio che non si scoraggino, perché al Baglio Curtosa ogni palato può trovare la propria soddisfazione, anche il più esigente.
Te ne accorgi da subito, quando ti arriva la bruschetta alla trapanese, una golosa fetta di pane fritto che in un trionfo di pomodorino ospita un trito di aglio rosso di Nubia, tra i più deliziosi al mondo, insieme a mandorle e spezie: davvero micidiale, con quel suo bel finale aromatico dal tono amarognolo.
Primo piatto irrinunciabile della tradizione locale sono le cassatelle ripiene di ricotta freschissima, tuffate in un eccezionale brodo di pecora: stupefacenti per dolcezza, scatenano ricordi ancestrali. Il segreto è nella pasta fatta a mano al momento, di miracolosa fragranza.
Poi, la più commovente tradizione gastronomica del trapanese: la ghiotta, ovvero una zuppa di pesce di scarto, quello troppo piccolo o spezzato che i pescatori non potevano vendere e quindi si permettevano di portare a casa propria per sfamare la famiglia con un prodotto brutto ma buono.
Il brodo sugoso che ne scaturisce è una delizia infinita, mentre il pesce che vi galleggia è quasi vivo.
Con il brodetto si può irrorare un cous cous di sublime granulosità preparato interamente a mano poche ore prima del servizio, facendolo esplodere di sapore. E’ bello già da guardare, quel cumulo di sapore con in testa pesci di pregio, come il dentice.
Tanti saporiti miracoli non sono casuali, ma scaturiscono dal mestiere solido della cuoca Adelina Rosselli, campionessa di modestia come di abilità culinaria. In una pausa, le abbiamo strappato qualche parola sul suo lavoro.
Storditi da tanta bontà, non bisogna comunque perdersi la caponata casareccia, molto intensa, con acidità e sapidità che si rincorrono.
Finale col botto, arrivano le cassatelle fritte ripiene di ricotta, vetta assoluta della pasticceria tradizionale trapanese: chiuse o aperte, arrivano bollenti e incendiano di piacere.
Minimale ma intelligente e rigorosa la scelta della carta dei vini: provengono tutti dalla sola cantina Terre di Giafar della non lontana Paceco.
Il Grillo sfuso è tenue al naso e di esile corpo, ma si rifà con l’aroma che libera sul palato.
Il Catarratto Terre Siciliane ha il tipico delicato bouquet floreale e carezzevole del vitigno, cui aggiunge spiccata mineralità (www.terredigiafar.it).
Ci siamo fatti raccontare il Baglio Certosa da chi lo gestisce, Valentina Strazzera.
Info: www.bagliocurtosa.it