Bari Vecchia, quando la civiltà antica ha un grande cuore odierno
Un centro storico tra i più affascinanti (e di conseguenza famosi) del mondo, per il suo concentrato di pregi architettonici, storici, antropologici, gastronomici, artistici, spirituali: è Bari Vecchia, cuore pulsante del capoluogo pugliese.
Annunciato dalle mura monumentali del Castello Svevo…
… se ne valica l’ingresso passando negli spazi ristretti dei suoi vicoli, dove veniamo accolti da un bambino molto sveglio e ben educato, oltre che gentilissimo, il quale, vedendo che cerchiamo di orientarci, si offre di darci indicazioni dettagliate su come muoverci in questo ordito di stradine, smentendo clamorosamente gli stolti e i disinformati che vorrebbero gettare qualche ombra sulla zona, la quale invece si presenta piena di grande cuore e sincera umanità…
… ma si può decidere di avviare la visita pure dalla grande piazza che si frappone tra il Castello e l’inizio della famosa via Arco Basso, la cosiddetta Strada delle Orecchiette…
… perché è tutta costellata da signore che lavorano la pasta all’aperto davanti a tutti, creando le celebri orecchiette in tempo reale, per venderle ai turisti.
Si passa quindi dalla cultura culinaria a quella archeologica con tracce secolari che magari si potrebbero valorizzare di più ma rimangono pregevoli…
… per poi vivere l’impatto con la bellezza figurativa, grazie agli affreschi esterni della Chiesa San Marco dei Veneziani, una delle più antiche di Bari, risalendo all’anno Mille.
Oltre a potere raggiungere i luoghi più noti, come la Basilica di S.Nicola…
… si può compiere un irrinunciabile tour del gusto, con le tipicità baresi, soprattutto quelle del cibo di strada, come la Sgagliozze, fette di polente fritta davvero irresistibili, preparate a vista…
… oppure l’irrinunciabile autentica focaccia del panificio Fiore…
… e il panzerotto secondo ricetta originale dell’Antica Pasticceria Portoghese.
Ma c’è spazio anche per la commozione, come quando si inciampa nella pietra scolpita che ricorda l’aggressione assassina di squadristi fascisti nel 1922 contro i lavoratori in lotta di Bari Vecchia, guidati tra gli altri dall’immensa figura del sindacalista Giuseppe Di Vittorio.
Si esce ancora più innamorati di Bari, dopo avere ascoltato il battito intenso e avvolgente del suo cuore.