Blu è il museo e il ristorante: nuovo polo del gusto a Pisa
Viaggiare, capire. Imparare.
A Milano che non ha ancora centrato i progetti food intorno ai suoi poli museali, racconto l’idea di Blu, Palazzo d’Arte e Cultura a Pisa e del suo Blu Cafè, che ne è la banda larga di esperienze del gusto, affidate allo chef Pietro Vattiata al suo staff.
Fondazione e Museo, Palazzo Blu è l’esempio di un polo che funziona.
Il restauro della dimora signorile sul Lungarno, la permanente di polittici trecenteschi, le tele secentesche di Orazio ed Artemisia Gentileschi, i Ritratti Roncioni di Desmarais, la macchia di Luigi Gioli, sculture di Nino Pisano e del Tribolo e la collezione Simoneschi sono in mostra golosa.
Fino al 5 luglio la temporanea I Segni della Guerra racconta come Pisa ha vissuto la Grande Guerra, con le testimonianze collettive, in città e al fronte, di lettere, stampa, manifesti, cimeli, fotografie.
Il diario di due suoi figli, il mezzadro socialista Antonio Ceccotti e l’universitario nazionalista Ivo Stojanovich.
Sguardo umano e potente.
Vattiata apre invece il Blu Cafè in piazzetta, il restaurant al piano di sopra, nel segno del cibo e dell’arte.
La piccola pasticceria, bottiglie serie, frutta e orto, agrumi, lui è di Erice, “trapanese!”.
Cocktail strepitosi, eventi di enogastronomia che aprono il Blu a un pubblico più giovane. “Faccio piatti innovativi nella semplicità, parto dall’istinto della mia tradizione e dal territorio pisano, gioco con i colori e i quadri, come il Calamaro Mirò, con stravaganza e ironia”. Un gran pesce.
La Panzanella di Mandorle Pizzute d’Avola con Sarde all’Arancia è una provocazione di genere: mandorle quasi da pasta dolce, arancia e sarde dalla Sicilia, selvatico e spiazzante.
Il dolceamaro degli agrumi in bocca accompagna la Zuppa Nuda e Cruda di Scampi e Gambero Rosso, fresco il Melone estivo nel Risotto Carnaroli con Mazzancolle.
Lunch con spaghetti alle vongole perfetti (in olio generoso).
La crociera con prodotti Dop e Igp in Arno, tagliando la selva gentile di San Rossore e i capanni di pescatori e ghiottoni, ci svela una piccola giungla salgariana, fino al più grande porto fluviale d’Italia.
Info: www.palazzoblu.org
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 13 giugno 2015.