Bollicine: cos’è il metodo charmat
Gli amanti delle cosiddette bollicine sono in tumultuoso aumento. E’ un vino che conquista per la sua facilità, tanto da attirare anche molti bevitori non esperti. Numerosi tuttavia anche gli eno-appassionati più esigenti che stanno spingendo i produttori a elevare sempre più la qualità dei vini frizzanti, nonché la loro varietà e complessità.
Aumentando le possibilità di scelta, per i consumatori crescono anche i dubbi davanti alle tante tipologie di questo vino così accattivante. Metodi di vinificazione, uvaggi, invecchiamenti, terroir, provenienza, tanti gli aspetti da tenere in considerazione per orientarsi, sia per un giusto abbinamento con i cibi che per la semplice ma indispensabile soddisfazione del proprio gusto.
A fornirci una guida nello sterminato mondo delle bollicine è Adriano Franzolin dell’enoteca Perbacco di Milano. Cominciamo dalla base, la suddivisione dei vini tra metodo charmat e metodo classico. Iniziamo con la spiegazione dello charmat.
ADRIANO FRANZOLIN
Nasce a Venezia nel 1974. Diplomatosi presso la scuola di sommellerie di Treviso, ha lavorato in Italia e all’estero in enoteche e nella ristorazione. Dal 1999 al 2003 è stato titolare dell’enoteca cichetteria El Tarlo a Venezia. Dal 2004 è titolare di Perbacco in via Pecchio a Milano, enoteca specializzata nel vino sfuso veneto e friulano, oltre alla classica bottiglieria.