Il Burro del Pozzo conservato nell’acqua, dalle valli cuneesi
Quando lo vedi immerso nell’acqua, spalanchi la bocca per la sorpresa. Quando ne assaggi l’infinita bontà, la bocca la spalanchi ancora di più.
E’ da lasciare increduli sia il fascino che il sapore del burro più romantico e anche tra i più buoni d’Italia. E’ il Burro del Pozzo di quella poetessa dell’arte casearia che corrisponde al nome di Carla Occelli. Un burro “proprio come una volta” in tutto e per tutto.
Perché viene zangolato, stampato e incartato esclusivamente a mano. Ma soprattutto perché viene conservato nell’acqua fredda.
La ragione la spiega il sito di Carla Occelli: “al tempo dei nostri nonni per conservare il burro lo si teneva al fresco nell’acqua del pozzo, non potendo usufruire dei moderni sistemi di refrigerazione”. Così questo strepitoso burro prende il nome da tale affascinante e sconosciuta tradizione delle valli cuneesi, riportata in vita dalla sensibilità estrema di Carla.
Un’idea dall’impronta nostalgica ma che ha però anche un’utilità moderna, visto che “la conservazione in acqua è un mezzo efficace per isolare il prodotto, mantenendo le sue caratteristiche”, oltre a proteggere il burro dagli odori del frigo.
Il gusto poi non è meno affascinante: senti tutta la ricchezza della panna fresca, una dolcezza pulita magnifica a crudo, sublime in cucina.
Visto che l’azienda si chiama I Segreti di Carla, abbiamo chiesto di svelarci almeno quello del burro nell’acqua…
Info: www.isegretidicarla.com