Calamita del Lago di Fondi, pesce tipico del Lazio
E’ un cefalo che abita le acque del Lago di Fondi, in provincia di Latina: il nome scientifico sarebbe Liza Ramada, ma per tutti è la Calamita.
Se ne ha notizia dal 1811, quando se ne scrive nella statistica del Regno di Napoli voluta da Murat, ma basta chiedere ai pescatori anziani della zona per comprendere quanto sia radicato questo pesce nell’economia e nella storia del territorio.
Il lago si trova dentro un parco naturale che svolge un’intensa attività di tutela ambientale che comprende anche la Calamita.
Infatti sul sito del Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi si trova proprio una descrizione della Calamita, raccontata come “un pesce di media taglia che vive sia nelle acque salmastre che in quelle dolci da cui può raggiungere il mare nel periodo della riproduzione: il lago di Fondi, grazie ai suoi collegamenti con il mar Tirreno, è diventato il suo habitat ideale”. Dal punto di vista culinario, “per la sua carne tenera e di colore bianco e per le sue particolari proprietà organolettiche (è molto ricco di Omega 3), questo pesce è ampiamente utilizzato in numerose ricette locali: ai ferri, in umido, col rosmarino, con le zucchine e anche come carpaccio” (www.parcoausoni.it).
Severe le norme per la pesca della Calamita, alle quali aderisce la San Biagio, Cooperativa dei Pescatori del Lago di Fondi, la cui attività punta anche alla tutela di questo pesce identitario. Nello stand da loro allestito all’ultimo Salone del Gusto di Slow Food era possibile provare la Calamita in versione sott’olio: una squisitezza, con le sue carni fitte.
In quell’occasione, ci siamo fatti raccontare questo pesce da Matteo Teseo.
Avremmo voluto approfondire le qualità organolettiche della Calamita in conserva, ma ci è stato venduto un barattolo difettoso, del cui difetto non ci siamo potuti accorgere tempestivamente perché ci è stato consegnato coperto da un sacchetto di plastica che non rendeva visibile il problema: ciò ha causato la fuoriuscita del liquido di governo e quindi il rapido deperimento del pesce. Disattenzioni contro gli acquirenti che speriamo vengano corrette in futuro.