Cantina Paul Herpe, un secolo di vino in Langudeoc-Roussillion
Quando i legami familiari hanno radici ben piantate in una terra identitaria e sono solidamente intrecciati come tralci di antiche viti, ci sono le condizioni per cui possa raggiungere il secolo di vita un prodigio come la cantina Paul Herpe di Narbonne in Francia.
Il fondatore ne ha posto le basi insieme al figlio proprio cento anni fa esatti, nel 1919, una ricorrenza che pone oggi questa maison tra i più antichi produttori di vini nella regione Languedoc-Roussillon che dal Sud della Francia si proietta verso il confine con la Spagna, adagiandosi sui Pirenei.
Da allora l’intera discendenza non ha mai smesso di coltivare “l’amore per la terra, la passione per il vino”, una linea dinastica che non si è interrotta nemmeno quando Renaud, rappresentante della quarta generazione, ha mostrato un’altra bruciante passione, quella per il volley, diventando un campione di livello internazionale ingaggiato da squadre di tutto il mondo e approdando perfino in nazionale.
Pure per lui il richiamo ancestrale del sangue e del vino che ne è metafora biblica ha finito per ricondurlo nella terra d’origine, seguito dalla brillante moglie italiana Soili, conosciuta quando lui giocava a pallavolo in una squadra del nostro campionato, circostanza che spiega la ragione per cui Renaud parla magnificamente la lingua italiana, con grammatica corretta ed eloquio forbito.
Con Renaud e Soili alla guida, la Paul Herpe ha raggiunto il traguardo dell’attività secolare, oggi in piena espansione, al punto da comprendere “una vasta gamma di prodotti rappresentativi di questa regione ricca di denominazioni” quali Minervois, Blanquette of Limoux, Clape, Corbières, Fitou, Banyuls, Rivesaltes, Faugères, Saint Chinian, Terraces of Larzac, Picpoul de Pinet .
Secondo la filosofia aziendale il “know-how tradizionale e i moderni metodi di monitoraggio e preparazione del vino si completano a vicenda per esprimere il meglio di questi terreni per la felicità di una clientela fedele, dilettanti illuminati e professionisti esigenti”, mantenendo sempre fede con orgoglio “al motto delle tre generazioni precedenti: tradizione, lealtà, qualità”.
La degustazione dei vini della maison rivela la presenza in ogni bottiglia di tutta la dichiarata passione, unita a una genetica competente sensibilità.
Lo Chateau Portal con i vitigni Grenache, Syrah e Carignan mette nel bicchiere le sensazioni olfattive del muschio e la potenza silvestre, mentre in bocca regna l’equilibrio tra tannini, zuccheri e aromi: si riconoscono fichi appassiti, pinoli, amarene, fino al cacao amaro.
Corpo setoso, beva intrigante, vino di rara personalità.
Finale con retrogusto erbaceo che richiama il rabarbaro.
Blend di Carignan, Syrah, Grenache e Mourvedre nel Fitou Cuvée Prestige che al naso sprigiona cioccolato bianco, mentre in bocca un velluto abboccato si lascia attraversare da visciole, more, cacao e corbezzolo.
Pieno e rotondo il suo corredo organolettico che avvolge il palato, per una beva di grande malia e un sorso che irretisce puntando anche sulla lunga persistenza.
Carignan, Grenache noir e Syrah sono impiegati nella Cuvée 98 ans Fitou i cui profumi sono profondi e compatti nel proporre terra bagnata e vegetazione boschiva, con venature di lavanda.
Il suo approccio minerale e molto sapido lascia spazio a un sostrato dolce sul quale si srotolano melagrana, liquirizia, sorbo, un tocco di paprika e una nota vegetale di asperula che porta in dote un po’ di gradevolissimo amaro.
Rouge Languedoc IV Generation è la dedica enoica di Renaud e Soili Herpe, appunto quarta generazione della maison, agli appassionati vignaioli che li hanno preceduti in famiglia: squisitezza tratta da uve Carignan, Grenache e Mourvèdre, ha caldo bouquet di sottobosco appena speziato, sorso vellutato, pieno e rotondo, con una leggera sapidità e un’evocazione di more, ribes, cioccolato bianco.
Beva avvincente e di crescente golosità, colpisce anche per il colore intensamente carmineo.
Lo Chardonnay in purezza ha profumi che fanno pensare alla canditura, screziati dalla fragranza di uno spirito floreale, il cui abbrivio amaricante suggerisce erba di montagna, cui seguono frutti tropicali e polpa bianca.
Vino non ruffiano, da intenditori.
Il vino dolce Banyuls Capbeart mette insieme Grenache noir al 50% con parti equivalenti di ulteriori Grenache, portando a un esplosivo bouquet di selva quasi balsamico che in bocca evoca lo stile marsalato, ben abboccato, il quale richiama cacao, amarena sotto spirito, mango candito, papaya.
Intenso nel sorso, scorrevole nella beva.
Dal prezioso vitigno Muscat Petits Grains nasce Antinea Muscat de Rivesaltes, dall’inconfondibile bouquet di zagara misto ad alta pasticceria, dotato di una complessità che mette insieme cenni di cedro, albicocca, mango, zenzero e un pizzico di cioccolato bianco.
Immenso per impatto aromatico, foriero di entusiasmo nel degustatore, si fregia di un sorso denso monumentale.
Il Rosè Languedoc IV Generation, da uve Grenache e Syrah, profuma di campo, mentre in bocca il ricordo tannico sfuma in deliziosa acidità, con un sostrato zuccherino su cui si dipanano fragoline di bosco, cotogne e ribes.
Perfetto a tutto pasto, sorprende in abbinamento con il ragù.
Ovviamente da non dimenticare il capolavoro Blanquette de Limoux Brut, progenitore dello champagne, di cui abbiamo già scritto (http://www.storienogastronomiche.it/blanquette-de-limoux-herpe-bollicine-piu-antiche-dello-champagne/).
Abbiamo incontrato Renaud Herpe per farci illustrare l’affascinante mondo della sua cantina appena divenuta secolare: ha risposto alle nostre curiosità nel video sottostante.
Info: https://www.paul-herpe.fr/
Distribuzione: http://www.propostavini.com/ricerca-prodotti/?q=Paul+Herpe