Carpenè Malvolti, 152 anni di Prosecco e cultura da Conegliano (TV)
Per celebrare i suoi primi centocinquantadue anni di attività ha scelto il 15 giugno sia per la ricorrenza dell’Anniversario dell’Impresa ma anche perché è coinciso con la data di riapertura degli eventi culturali in tutta Italia: un ulteriore modo per affermare il ruolo di Carpenè Malvolti non soltanto nell’ambito della produzione vinicola ma anche in quello di costante stimolo culturale per Il Paese e il suo territorio in particolare, quello di Conegliano in provincia di Treviso.
Le bollicine di questa cantina storica tengono insieme cinque generazioni della famiglia Carpenè impegnata sin dal 1868 nella produzione di spumanti e distillati. Tutto è partito dal sogno di Antonio Carpenè, uomo di cultura ma pure combattente garibaldino, di “produrre anche in Italia quel vino spumeggiante e festoso che fino ad allora solo i Francesi sapevano fare”.
Il progetto era “di avviare una cantina che producesse vini veneti” insieme a iniziative che affermassero il valore culturale identitario della vitivinicoltura in un territorio “particolarmente vocato alla coltivazione dell’allora vitigno Prosecco – oggi denominato Glera”.
Dà concreta attuazione a tali istanze nel 1868 fondando lo Stabilimento Vinicolo Trevigiano “con l’obiettivo di fornire al consumatore vini di alta qualità della Marca Trevigiana”.
In questo modo la Carpenè Malvolti si avviò a diventare “la prima in Italia a produrre Spumanti, utilizzando sistemi qualificati e scientificamente controllati e non empirici come era uso all’epoca”, aggiungendo a ciò “il merito di aver perfezionato il metodo Charmat in Italia, applicandolo con decisive ed importanti modifiche al Prosecco”.
E’ l’avvio di una lunga storia fatta di grandi vini ma anche importanti interventi socio-culturali che riguardano la formazione e lo studio scientifico del settore, nonché di azioni legislative e migliorie tecnologiche a favore del proprio vitigno principe, spingendo in maniera decisiva verso l’affermazione dello spumante in Italia.
Da sottolineare anche il ruolo importante nell’ottenimento del riconoscimento ufficiale per le Colline di Conegliano e Valdobbiadene come uno dei Siti Patrimonio dell’Umanità Unesco, “un lungo e meticoloso lavoro di ricostruzione storica durato oltre dieci anni, per un obiettivo raggiunto capitalizzando e mettendo a frutto gli insegnamenti impartiti fin dall’inizio da Antonio Carpenè e da allora in poi tramandati alle generazioni successive”.
Il risultato è che oggi Carpenè Malvolti è la più antica Casa Spumantistica Italiana a conduzione familiare e il vino che produce rientra nella tipologia di spumante più bevuta al mondo.
Ciò al culmine di un percorso che ha prodotto un significativo giacimento di storia aziendale, valorizzato attraverso la 1868 Gallery, un “percorso storico interno alla Cantina, ricostruito attraverso un ricco patrimonio documentale accompagnato da strumentazioni di lavoro antiche, che ripercorrono le tappe più importanti per il Prosecco, a cui la medesima Famiglia si pregia aver dato i natali nel 1868, grazie al Fondatore dell’attività d’Impresa Antonio Carpenè”.
Visitandola “ci si trova immersi nel mito di un Vino Spumante che ha costruito la sua celebrità proprio grazie alla Carpenè Malvolti, che può altresì annoverare tra le determinazioni strategiche più importanti compiute per promuovere e valorizzare il Territorio, quella che nel 1924 ha portato per la prima volta un riferimento geografico in etichetta”.
I vini della cantina rispecchiano l’alto livello della sua storia, il Prosecco 1924 profuma di frutta matura e allieta il gusto con yuzu, ananas, cedro e zenzero candito.
Secco e dal piglio austero, non teme alcun abbinamento gastronomico.
PVXINVM è ispirato al nome dell’antico vino e vuole “rappresentare l’eccellenza qualitativa del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G della Carpenè Malvolti” mediante “la rarità della selezione vitivinicola, la meticolosa attenzione in tutte le fasi produttive e la preziosità del packaging impreziosito dall’etichetta in argento”.
All’olfatto offre un’atmosfera agrumata e al palato pera, bergamotto e albicocca, manifestando un carattere amabilissimo.
Il 1868 Superiore di Cartizze D.O.C.G. – Dry è ottenuto da uve Glera coltivate esclusivamente nei vigneti situati nell’omonima pregiata area che “rappresenta la massima espressione enologica dell’area del Prosecco”.
Si distingue per una marcata impronta minerale e per l’emersione di un tocco di miele che si fonde con una gradevole punta di aspro che evoca il cedro.
Il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG 1868 Extra Dry conferma i descrittori fruttati, aggiungendo mela Golden e cotogna, mentre lascia esprimere più degli altri una brillante acidità.
Il Prosecco Treviso è attraversato da originali suggestioni di frutta secca che si diffondono al naso come in bocca, tra frutta a polpa bianca e screziature esotiche di mango e kumquat (mandarino cinese).
Il Rosè è uno “spumante ottenuto principalmente da uve a bacca rossa e Raboso, varietà autoctona del Trevigiano”, il quale intriga con il suo bouquet floreale e poi sviluppando sentori di fragolina di bosco, mora e anguria. Ha un piacevole tocco amaricante erbaceo che lo rende perfetto a tutto pasto. Presenta anche un buon corpo che gli dà importanza.
Il Tarvisium è uno “Spumante Metodo Classico ottenuto da uve Chardonnay e spumantizzato con il sistema tradizionale della rifermentazione del vino in bottiglia” che dona la caratteristica sensazione di crosta di pane e rende la beva più complessa e avvincente innestando un certo piglio zuccherino su un’intensa acidità.
La qualità di questi vini afferma con forza la capacità del saper fare che diventa orgoglio italiano nel mondo, cui Carpenè Malvolti associa una rara sensibilità intellettuale e una forte responsabilità sociale d’impresa.
La presenza al suo interno della 1868 Gallery è la prova di una profonda riflessione sull’heritage aziendale che prende le mosse dal valore supremo del Tempo e lo declina in direzione di radici familiari che divengono sineddoche dell’eccellenza di un Paese intero. Perché il pregio più lampante della cantina appare proprio la consapevolezza di ogni suo atto, a partire da un fondatore che alla visione pionieristica del sognatore concreto ha saputo associare il rigore gnoseologico degli studi scientifici e il riconoscimento del valore propulsivo della tecnologia al servizio del progresso rispettoso.
Carpenè Malvolti dunque si sostanzia in un monumento in fieri di quell’Italia migliore che riesce a fare impresa contribuendo alla crescita cognitiva della collettività, gratificando il palato con le bollicine di vini perfetti che parlano della terra d’appartenenza mentre le innumerevoli attività culturali pensano a soddisfare una vocazione didattica altrettanto spumeggiante.
In questo modo versando nel bicchiere un vino Carpenè Malvolti, si colma il calice di un pezzo della nostra stessa identità liquida.
Info: https://www.carpene-malvolti.com/ita/