Casa Caterina, le bollicine ribelli di Franciacorta
Quando entri in Casa Caterina è difficile distinguere tra la fascinazione per l’atteggiamento ideologico e il puro piacere della degustazione. Sono entrambi aspetti peculiari di una realtà di rara personalità.
Aurelio Del Bono con la sua Casa Caterina ha scelto la via più difficile (ma appagante) per fare il vino, quella di rinunciare ai comodi vantaggi di comunicazione garantiti dal Consorzio del Franciacorta, dal quale si è tirato fuori in polemica con l’uso dei lieviti selezionati omologanti.
Per capire il senso di questa battaglia culturale, occorre assaggiare i suoi vini, come il Brut Nature a fermentazione spontanea che si evolve per sessanta mesi sui lieviti: un trionfo di freschezza fruttata innestata in un corpo di suadente muscolosità sensoriale.
Poi è tutta una vertigine di millesimati e favolose bollicine dal lungo invecchiamento.
Tra tanti sussulti, la nostra preferenza finale va al suo modo davvero singolare di lavorare il Pinot Meunier in purezza, portandolo a vette espressive sensazionali.
Ci siamo fatti raccontare da Aurelio Del Bono il mondo di Casa Caterina.
Info: www.facebook.com