Casa Emma in Chianti, eccellenti vini toscani accessibili a tutti e sostenibili per l’ambiente
Nata da un coraggioso atto d’amore, cresciuta nel rispetto sacro dell’ambiente e delle dignità umana, solidamente basata sui principi dell’accessibilità e della sostenibilità, gestita con rara sensibilità sulla base di dettami filosofici: se queste sono le basi di una produzione vitivinicola, si può immaginare quanto volino alti i prodotti di Casa Emma non a caso radicata nel cuore del Chianti Classico.
La sua genesi è essenziale per intuire il composito mondo di questo ecosistema aziendale nato nel 1969 con la decisione di Fiorella Lepri di acquistare un podere dalla nobildonna fiorentina Emma Bizzarri senza però disperderne il nome e le radici storiche.
Fiorella Lepri ha vergato di proprio pugno il racconto di come tutto è iniziato: “passavo davanti la tenuta tutti i giorni, era bella ed imperante nonostante il grigiore del suo stato d’abbandono; i vecchi proprietari benestanti avevano abbandonando la proprietà per le comodità di Firenze: nonostante il disordine, la fattoria era circondata da vigneti, oliveti e da un’immensa distesa di ginestre, un tripudio di colori e bellezza che non stanca mai”. Uno stimolo che l’ha portata a rimembrare la propria storia agreste, con i genitori contadini e una giovinezza trascorsa nelle campagne. Da qui la decisione, frutto di una possente spinta emotiva e sentimentale: “ero combattuta ma ormai non potevo più nascondere il mio desiderio, la fattoria era lì ed aspettava solo una donna forte che se ne prendesse cura”, quindi il 26 settembre del 1969 Fiorella alza la cornetta del telefono e chiama i proprietari per comprare la fattoria all’insaputa della famiglia”. Ma i familiari non soltanto hanno compreso il gesto bensì pure collaborato al progetto e così “da quel giorno, i miei vini sono degustati ed apprezzati in tutto il mondo”.
Dopo oltre cinquant’anni Casa Emma è sempre di proprietà della famiglia Bucalossi che la gestisce con orgoglio in località San Donato in Poggio, frazione del comune di Barberino Tavarnelle in provincia di Firenze: siamo nella regione del Chianti Classico di cui “mostra il carattere unico del lato ovest della denominazione”, con “colline che si innalzano sopra i 600 mt creando un arco naturale” creando “un’area colpita dal vento di maestrale proveniente dal mar Tirreno che parte a nord ovest dal corridoio naturale del Monte Serra, tra Pisa e Lucca”.
Qui “gli inverni sono più miti rispetto alle aree interne del Chianti Classico, mentre le estati sono decisamente più fresche e ventose”, condizioni che consentono in primavera “una precoce germogliazione ed una maturazione più lunga delle uve” e “si riflettono nei vini, con grande finezza ed eleganza, tannini morbidi ed acidità equilibrata”
L’azienda ha un’immensa attenzione verso tutte le questioni etiche del presente che investono il massimo riguardo della Natura e dell’Uomo, una sensibilità che si concretizza in pratiche agricole e sociali, a partire dalla scelta di essere plastic-free e dall’impegno di moderare le emissioni di carbonio nell’atmosfera: tra le azioni, la riduzione del peso delle bottiglie dei vini dal 20% al 25% che ha comportato un importante miglioramento dell’impronta di CO₂ della struttura.
Ancora più radicali i criteri di produzione adottati, assoggettati ai crismi della viticoltura biologica e quindi alla rinuncia dell’impiego di pesticidi e prodotti fitosanitari di sintesi, seguendo pure i ferrei principi della viticoltura biodinamica che prevede la realizzazione dei compost in proprio e l’impostazione delle lavorazioni nei vigneti secondo la cadenza delle fasi lunari.
L’applicazione così saggia della sostenibilità ambientale ha condotto all’esaltazione del lavoro manuale che riguarda “tutte le operazioni in vigna, al fine di preservare le piante e garantire delle ottime uve: anche la vendemmia viene effettuata manualmente proprio perché la prima selezione dei grappoli e delle uve avviene sulla vite”.
La metodologia più affascinante tra le lavorazioni effettuate è quella che prevede la fattiva collaborazione di ben 80 oche domestiche nel vigneto Vignalparco per concimare la terra e tenere pulita l’area coltivata mangiando sia l’erba tra i filari che gli insetti nocivi, consentendo in questo modo lo scambio di sostanze organiche (azoto, potassio e magnesio) e la riduzione dei problemi di compattamento del suolo.
L’azione delle oche ha consentito la diminuzione dell’80% del passaggio di trattori e altri veicoli meccanici, migliorando la salute biologica delle viti.
Si evince pertanto l’importanza per Casa Emma di vision e mission aziendali, basate “sulla convinzione che i buoni vini debbano essere accessibili a tutti: il nostro obiettivo è creare eccellenti vini facendo del bene all’ambiente e alla nostra società”. Per questo “la sostenibilità ambientale è alla base di ogni parte del processo produttivo”.
Casa Emma infatti “è stata fondata sulla consapevolezza che ogni azienda debba svolgere un ruolo sociale attivo nei confronti dell’ambiente e delle persone che ci circondano: per questo abbiamo deciso di sviluppare Casa Emma Cares, un programma attraverso il quale ci impegniamo a collaborare con differenti organizzazioni no profit attive nel campo della sostenibilità ambientale e del rispetto delle persone”.
La produzione comporta principalmente un’esplorazione di tutte le possibilità organolettiche del Chianti e l’esaltazione del suo mito attraverso interpretazioni magistrali, firmate dall’enologo Marco Salvadori del quale si avverte non soltanto la solida preparazione tecnica e scientifica, bensì anche la sua provenienza, essendo nato proprio tra le colline del Chianti dove è cresciuto accompagnando il nonno paterno nel lavoro in un’azienda del territorio.
Partenza d’obbligo con la base del Chianti Classico derivata da 90% Sangiovese, 5% Canaiolo e 5% Malvasia Nera vinificati in vasche di acciaio e con affinamento in legno di 12 mesi per il 70% in tonneau e il rimanente 30% in cemento, quindi 6 mesi in bottiglia: un’esplosione fruttata in cui si passa dal naso che avverte tutto il sottobosco al palato con l’individuazione di ciliegia, lampone, fragola, mirtillo e cioccolato fondente.
L’iconico Chianti Classico Riserva Vignalparco è la pietra angolare per godere al 100% del Sangiovese da singolo vigneto coccolato da Casa Emma per condurlo, dopo vinificazione in cemento e affinamento in legno di 24 mesi in botti da 10hl. seguito da 12 mesi in bottiglia, a esprimersi all’olfatto con frutti rossi misti a note di tabacco e noce moscata, nonché portando in bocca visciola, mora di rovo, ribes rosso, fragolina di bosco e melagrana.
Incantevole come pochi.
Nella Gran Selezione il Chianti Classico della casa propone ancora Sangiovese in purezza questa volta affinato 24 mesi in botti da 10hl. di rovere austriaco e 6 mesi in vasche di cemento, con altri 10 mesi in bottiglia, conducendo a un bouquet di raro impatto segnato da ambiente silvestre e rovi con conseguenze balsamiche, per poi tradursi al gusto in amarena, gelso, corbezzolo e carruba.
Molto seduttiva la sua impronta tannica.
La cantina si mette alla prova anche con il Merlot in purezza nel Soloìo, un Colli della Toscana Centrale che arriva nel bicchiere dopo 12 mesi in barrique francese, 6 mesi in botti da 10hl. e ulteriore affinamento in bottiglia per 6 mesi, portando al naso un’ammaliante complessità fatta di confetture di frutti di bosco mista a screziature caramellate, conquistando i sensi con prugna, mora, ribes nero, marasca e cioccolato fondente.
Chiusura in dolcezza con l’irresistibile passito Sette Carati che crea una golosa osmosi vinificando in caratello un blend di 40% trebbiano e 60% malvasia bianca lunga provenienti da un’essiccazione di 3 mesi su stuoie, per procedere poi a un affinamento in legno di ben 8 anni in 7 carati di legno differenti.
Si spiega con così tanto accurato lavoro dettato dalla sapienza un miracolo sensoriale che già inebria il naso con frutta disidratata e Abbamele per poi portare in paradiso il palato donando fico dottato, prugna essiccata, nespola, susina gialla, frutta secca tostata e miele di Cisto.
Finale infinito in un tripudio di sfumature.
A fornirci ulteriori interessantissimi dettagli su filosofia e produzione di Casa Emma è Paolo Paffi nel video sottostante.
Info: https://casaemma.it/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/casa-emma/