Casebianche, vini artigianali campani dal Parco Nazionale del Cilento
Esplorare tutte le risorse della natura per creare le migliori uve possibili e attingere anche alla sapienza antica per vinificarle nel migliore dei modi: c’è tanto spessore nell’azione vitivinicola di Casebianche, cantina campana ubicata nel Parco Nazionale del Cilento “lungo il torrente Acquasanta, sulle propaggini collinari del monte Stella a Torchiara nell’Alto Cilento”.
E’ il progetto di Pasquale Mitrano ed Elisabetta Iuorio che dal 2000 curano e valorizzano l’azienda agricola di famiglia, nella quale “tra ulivi e fichi, coltivano vigne in prevalenza di Fiano e Aglianico”.
Una produzione rigorosamente artigianale condotta secondo i dettami dell’agricoltura biologica.
E’ così che nascono nettari frutto di “vinificazioni sincere, semplici e naturali nel rispetto del territorio”, come sottolinea il distributore Proposta Vini.
Pasquale ed Elisabetta hanno smesso di lavorare nell’architettura pur di dedicarsi pienamente a questo progetto nato dal ripristino di proprietà agrarie familiari negli anni 2000, arrivando alla prima bottiglia prodotta nel 2007.
Adesso i loro vigneti prosperano rigogliosi su 6 ettari per effetto di cure non invasive, senza intervento della chimica.
Ne deriva quella maggiore fatica che si deve pagare per mantenere il rigore nell’amore per la terra, effettuando quindi soprattutto a mano i lavori, per ridurre al massimo l’intervento della meccanizzazione.
Per analizzare la produzione, partiamo da un vitigno principe, il Fiano, al massimo della sua espressione nel Cumalè che al naso incrocia frutta e toni erbacei, portando in bocca nettarina, melone, pompelmo e susina gialla.
Stimolante la sua golosità.
Con l’Iscadoro Paestum entriamo nelle lavorazioni più particolari, trattandosi di un vino sur lie affinato fuori terra per 10 mesi in anfore di terracotta prodotte da Francesco Tava.
E’ un blend di Fiano 80% insieme a Trebbiano e Malvasia entrambi al 20% che produce un bouquet agrumato e sviluppa sapori di mela, pesca, albicocca e frutta secca.
Alimenta una beva formidabile puntando su mineralità e complessità.
Le eccellenti uve di Fiano dell’azienda tornano in purezza per dare prova della loro grande vocazione per la spumantizzazione.
Accade con il Dosaggio Zero La Matta Spumante sui Lieviti, un metodo familiare in cui “le uve vengono pigiate intere e il vino base viene fatto fermentare e affinare per 6 mesi in vasche d’acciaio: la rifermentazione avviene in bottiglia con l’aggiunta di una parte dello stesso mosto del vino base mantenuto a bassa temperatura; nessuna aggiunta di zuccheri, lieviti e solfiti al momento dell’imbottigliamento: lo spumante non viene sottoposto a sboccatura ed è lasciato sui sedimenti prodotti dalla seconda fermentazione”.
L’abbrivio sono profumi di panificazione con un tocco di pietra focaia, mentre gli sviluppi al palato sanno di ananas, mango, cedro, genziana e melangolo candito.
Irretiscono l’approccio amaricante e sapido quanto il finale intrigante.
A tavola si impone per l’eclettismo negli abbinamenti.
Ancora spumantizzazione ma questa volta in metodo classico con il Brut Nature Millesimato che unisce Fiano e Trebbiano, generando un bouquet floreale e al gusto un bel confronto tra cedro e vaniglia, con screziature amaricanti di ruta, cui seguono pera decana, maracuja e olivello spinoso.
Cremoso e suadente, incanta nel finale intenso che si fa ricordare a lungo.
Cambiando bacche, le bollicine nuovamente in metodo familiare vanno a esaltare l’assemblaggio di Barbera e Aglianico in parti uguali nel Rosso Paestum Pashkà Frizzante sui Lieviti ottenuto “mediante la seconda fermentazione spontanea in bottiglia senza aggiunta di solfiti” in cui “il vino base è ottenuto dalla vinificazione di uve Aglianico e Barbera: una parte del mosto viene conservata ad una temperatura tra 0 e 2 °C, l’altra viene lasciata fermentare per ottenere il vino base; il mosto viene successivamente utilizzato per la presa di spuma in bottiglia: il vino non è sottoposto alla sboccatura ma proposto integro sui propri depositi di fermentazione”.
Qui l’olfatto è raggiunto da una composta di more, riservando al palato gelso nero, prugna, dulce de membrillo, liquirizia ed erbe aromatiche.
Denso, materico, spicca nell’esplosione del frutto quanto nell’afflato zuccherino.
Per la sua possenza, richiede l’associazione con cibi all’altezza.
I rossi fermi partono con il grande Aglianico Cilento Cupersito prodotto con “fermentazione naturale in vasche di acciaio con macerazione di circa 12 giorni, con frequenti rimontaggi” e affinamento di “24 mesi in botte grande di rovere 20 hl, 10 hl”.
Se ne ottengono profumi di sottobosco e in bocca sensazioni di mora di rovo, ciliegia, susina rossa e cenni di erbe aromatiche.
Ancora Aglianico ma insieme a Barbera nel Piedirosso Dellemore Cilento dai profumi silvestri e con sapori di amarena, mirtillo, ribes rosso, prugna essiccata e pepe bianco.
Impressiona la facilità di beva che lo rende ottimo compagno a tavola.
Superata a pieni voti infine la prova del rosè, con l’Aglianico Rosato Paestum Il Fric Frizzante Sui Lieviti realizzato con metodo familiare che incanta con il suo bouquet di rosa canina e fragola, mandando poi in sollucchero la bocca con melagrana, lampone, corbezzolo e karkadè.
Per nulla ruffiano, mantiene fieramente la sua impronta erbacea che bilancia la spinta dolce.
Si avverte un lontano ricordo tannico che impreziosisce la beva.
Gli altri particolari ci arrivano direttamente da Pasquale Mitrano nel video che segue.
Info: https://www.facebook.com/pasqualemit/?locale=it_IT
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/casebianche/