Caseificio Frazzetta a Castel di Judica (CT): piatti e prodotti contadini
Il caseificio Frazzetta è una delle ultime rocche difensive dell’autentica tradizione gastronomica siciliana. Mentre tutto intorno si sfalda sotto i colpi dell’inseguimento del profitto o cede a causa della violenza delle ottuse leggi sanitarie che stanno cancellando secoli di tradizione contadina, all’azienda Frazzetta perseverano invece nel proporre i prodotti fatti come una volta.
Ha del miracoloso come riescano a dialogare con la grande distribuzione e obbedire alle norme senza perdere nulla in autenticità. Un esempio più unico che raro che andrebbe seguito da tutte le aziende italiane che credono ancora nella produzione artigianale.
Fondata nel 1936 da Giuseppe Frazzetta, nelle campagne di Castel di Iudica in provincia di Catania, da allora ha sempre catalizzato l’intera famiglia, i cui componenti hanno contribuito a rendere l’azienda un punto di riferimento per gli amanti del buon cibo di tutta la Sicilia orientale che vengono qui a fare incetta dei loro prodotti.
Coltivazione di grano duro, ulivi e ortaggi, allevamento di bestiame ovino, caseificazione del latte di pecora, tutto avviene nelle terre dell’azienda, curato con le proprie mani dai componenti della famiglia Frazzetta.
Hanno ben ragione di essere orgogliosi di affermare che oggi i loro prodotti caseari “grazie alla piccola e grande distribuzione, si trovano sulle tavole di molti Italiani e stranieri”.
Si tratta di pecorini che ci risulta non abbiano eguali in tutta la regione. Hanno profumi e sentori che ti riportano all’infanzia, amatissimi da chiunque abbia avuto la fortuna di provarli.
Ma per rendersi conto della realtà dell’azienda, bisogna viverla di persona, raggiungendo la sede in via Monte Grappa a Castel di Judica, dove la natura è stata particolarmente benigna, baciando la zona di bellezza.
Ci si può anche (e soprattutto) fare attirare qui dal loro ristorante realizzato all’interno di un vecchio casale totalmente ristrutturato. Ci fanno una cucina rustica, su prenotazione, per circa sessanta coperti.
L’ambiente non ha inutili fronzoli. La strada d’ingresso, i muretti esterni, i locali interni, tutto è privo di decori fasulli ma ricco del decoro contadino che tiene all’essenziale.
E’ molto suggestivo vederti passare accanto le pecore durante la transumanza, mentre respiri a pieni polmoni aria tersa che profuma di lavoro e fatica.
Hai il sorriso già prima di metterti in tavola. E lo mantieni per tutto il pasto.
Il pane ti fa capire subito dove ti trovi. E fatto con un grano antico autoctono in via d’estinzione della zona, il Simeto, omonimo del fiume più importante del catanese. Dalla sua pasta fitta si diffonde il profumo del pane di una volta.
La ricotta, lieve e profumata, ha quel gusto ancestrale che le follie nazi-sanitarie della comunità europea vorrebbero cancellare, nel loro delirio di appiattimento organolettico: invece qui si sente ancora che la materia prima ha un’origine animale, selvaggia e davvero naturale.
La tuma fritta è golosissima: morbida, pastosa, compattamente filante, lascia un retrogusto dolce e lattoso.
Il formaggio marinato con olio e cipollotto è pazzesco, con quel suo piccante che si sposa con l’acidità e il dolce.
Il salame piccante sa di maiale e già è una notizia, di questi tempi: fitto, muscoloso, pizzica tanto, insomma, non è roba per debosciati della modernità, ma soltanto per chi capisce cosa sia ancora un sapore.
I vegetali autoprodotti sono un altro marchio distintivo. I carciofini hanno un’eccezionale delicatezza. Le olive, alcune provenienti da alberi secolari, sono incredibilmente croccanti e tese, erbacee.
Le melanzane sono carnose come poche. Ma si può impazzire per dei finocchi inenarrabili.
Veniamo ai piatti caldi. La pasta con la ricotta bisognerebbe invece chiamarla ricotta con la pasta, come suggerisce Prospero Frazzetta, tanto è ricca di condimento. La fanno con le casarecce ed è strepitosa.
Stesso formato anche per la pasta con il ragù di maiale e vitello, dal perfetto equilibrio.
La salsiccia è sapida e arcignamente contadina, come da tradizione.
La carne di cavallo un trionfo, sana e saporita come raramente ci è capitato di trovare altrove, mentre l’agnello, rustico e sincero, da solo vale già il viaggio.
Finale da delirio con croccantissimi cannoli ripieni di ricotta fresca dolce.
Ecco come Prospero Frazzetta ci racconta la produzione contadina dell’azienda di famiglia, tra ristorazione e produzione casearia.
Info: www.caseificiofrazzetta.it