Arte e Vino, degustazioni figurative
Metaforico, naturalistico, allegorico, metafisico: sono alcuni degli approcci che gli artisti hanno avuto nel momento in cui hanno rappresentato il rapporto ancestrale tra il Vino e l’Uomo.
Ne è stata enciclopedicamente sintetica dimostrazione la mostra Arte e Vino che si è svolta a Palazzo della Gran Guardia a Verona nel 2015.
Nell’allestimento, si sente che i curatori Annalisa Scarpa e Nicola Spinosa sono stati affiancati da un comitato scientifico: si avverte infatti l’ansia di essere onnicomprensivi, la tensione ad annoverare ogni tipologia di raffigurazione artistica del fenomeno, con l’ambizione di allacciare alle opere tutti i possibili (ri)voli intellettuali, dalla filosofia alla storia, dalla mitologia all’antropologia, dalla biologia alla sociologia, dal design all’ambiente.
Colpisce il claim in cui arte e vino sono ritenuti due eccellenze italiane, manifestazione d’orgoglio comprensibile visto il dichiarato collegamento con Expo 2015 da parte degli organizzatori, Villaggio Globale International e Skira editore.
Imponente la presentazione: “un progetto espositivo di grande suggestione che presenta opere dal Cinquecento al Novecento, 184 capolavori da oltre 90 tra grandi musei e collezioni italiane e straniere; in mostra opere tra gli altri di Lotto, Tiziano, Reni, Giordano, Carracci, ma anche Rubens, Ribera, Poussin, Jordaens fino a Depero, Morandi, Guttuso e Picasso”.
Alle opere d’arte si affiancano reperti archeologici e oggetti rituali…
… e sculture…
… ma sono le opere pittoriche a coinvolgere maggiormente, grazie anche all’accenno di percorsi tematici di un certo fascino.
Su tutti, la storia di Lot, personaggio biblico la cui vicenda scandalosa è contrassegnata proprio dal vino, con il quale le due figlie lo ubriacarono per spingerlo all’incesto, al fine di concepire dei figli. Il tema ha suggestionato molti pittori, diversi dei quali presenti in mostra con le loro tele dedicate al racconto citato.
Interessante la visione del vino come alimento dell’ebbrezza…
… demolitore dei freni inibitori…
… portatore di allegria…
… amplificatore dei desideri sessuali…
… fino a farne compagno inseparabile dell’erotismo in tutte le sue declinazioni.
Altri autori invece hanno raffigurato il vino come più tranquillo elemento bucolico…
… simbolo del lavoro agricolo…
… ascendendo al simbolismo religioso, anche con toni forti.
Quindi eccolo raccontato dal momento della vendemmia…
… al suo approdo a tavola.
Valida l’audioguida, ma si apprezzano soprattutto i riferimenti poetici che si possono leggere sulle pareti…
… che si alternano a didascalie brevi e puntuali.
Forse hanno proprio ragione gli allestitori: in questo coacervo di istanze materiali e pulsioni cerebrali, di tensione orgiastica e afflato spirituale, a essere complessivamente rappresentata è l’Italia, in tutte le sue magnifiche vitali contraddizioni.
Info: www.mostraarteevino.it