Centro Visite Lesina in Puglia: acquario, musei e racconti lagunari
Per raccontare la stupefacente bellezza che avviluppa il Lago di Lesina non bastava una semplice esposizione, ci voleva un intero polo culturale, capace di inglobare Acquario, Museo Naturalistico e Museo Etnografico, oltre che di organizzare tour ed escursioni e allestire progetti socio-ambientali.
Tutto questo è concentrato nel Centro Visite Lesina, in via Banchina Vollaro 147, nella zona del lungolago dell’omonima località in provincia di Foggia.
Siamo in un angolo di complessità naturale ed estetica che arricchisce di varietà il già sublime Gargano, a partire da “un suggestivo lago salato lungo più di 20 Km, separato dal Mare Adriatico da una striscia sabbiosa e boscosa, conosciuta come Bosco Isola”, dove si trova pure “la Riserva Naturale del lago Lesina, un’area protetta statale istituita nel 1981 come area di ripopolamento animale” rientrante nel Parco Nazionale del Gargano.
Un territorio popolato già nella preistoria, grazie all’attrazione delle acque del lago “pescose e popolate di latterini, cefali, gamberi, orate, spigole e anguille”, dove oggi alla pesca si è aggiunta l’attività del birdwatching per osservare le numerose specie ornitologiche che qui nidificano, quali “gabbiani rosei, fenicotteri, martin pescatore e falchi di palude”.
Un patrimonio immenso ben raccontato attraverso percorsi ricchi di stimoli dal Centro Visite, nato “grazie alla passione e alla costanza di alcuni volontari del luogo, i quali nel 1995 si impegnano nella ricerca di testimonianze e documenti al fine di creare il primo Centro di Documentazione Ambientale”, mentre oggi la titolarità è del Comune di Lesina che ne ha affidato la gestione all’associazione culturale lesinese Amici della Laguna di Lesina.
L’introduzione alla visita è affidata alla proiezione di filmati storici che già riempiono di emozione, come quello del 1958 che rievoca la pesca del cefalo nella contigua Laguna di Varano con la tecnica locale del salterello con incannizzata.
E’ la base cognitiva per introdursi nel Museo Etnografico intitolato Casa del Pescatore che si propone effettivamente di fare rivivere l’esperienza abitativa delle dimore del luogo, con ricostruzioni di notevole rigore filologico.
Un lavoro di grande precisione che parte dagli arredi domestici, per i quali sono stati raccolti mobili, oggetti e utensili tutti originali, con puntuale etichettatura…
… alla cui comprensione contribuiscono un ricco corredo fotografico con molti scatti d’epoca…
… e dei video che documentano le attività della zona, attraverso filmati suggestivi e interessanti interviste alla gente del luogo…
… con vividi modelli illustrativi dell’ecosistema qui narrato…
… compresa la riproduzione in scala di architetture autoctone funzionali…
… e teche che raccolgono gli strumenti di lavoro dei pescatori…
… tutti perfettamente conservati e in grado di comunicare ancora all’osservatore la vicenda di fatica e la nobilissima pratica di lavoro di cui sono testimonianza.
L’allestimento illustra non soltanto la pesca, bensì anche le altre attività del territorio, come quella venatoria…
… e le pratiche artigianali, delineando il ritratto di una comunità operosa, di alto profilo morale, la quale ha instaurato un rapporto virtuoso e quindi rispettoso con la Natura circostante, attingendo dalle sue risorse per la sopravvivenza quotidiana, arrivando poi a elevarsi con ammirevoli manifestazioni del proprio ingegno.
Prezioso l’apparato divulgativo che si affida a testi chiari e accessibili a tutti, per dare una densità pedagogica al pubblico che sta già assorbendo efficaci impulsi empirici .
Il passaggio al Museo Naturalistico è così coerente che quasi non si avverte, quando ci si trova ancora una volta rapiti da ricostruzioni scenografiche credibili…
… suffragate da raccolte malacologiche ben dettagliate…
… e da installazioni paleontologiche che si imprimono nella mente.
La missione didattica è sempre ben presente, tenendo conto di dovere instaurare un dialogo anche con le scolaresche e quindi adottando tutti gli strumenti della comunicazione iconografica…
… nella dinamica di un rapporto interattivo con le scuole che induce gli alunni a loro volta a dare una propria interpretazione di quanto appreso, attraverso la realizzazione di diorami messi in mostra con ottima intuizione socio-culturale.
L’Acquario è presentato sul sito con il comprensibile orgoglio di avere adottato acqua salmastra “per la prima volta in Europa”: in quattordici vasche ospita soltanto “gli organismi presenti in tale ambiente, sia quelli tipici che compiono l’intero ciclo vitale al suo interno che quelli presenti solo in determinate zone o in certi periodi dell’anno”, con estensione alle “specie tipiche dei laghetti di acqua dolce presenti in zona”.
Anche qui non mancano testi che consentono approfondimenti in autonomia, pronti a soddisfare sete di conoscenza e stimolare nuova curiosità.
Intanto i più sensibili lasciano un pezzo di cuore alle tartarughe che occhieggiano dai loro vialetti, con la vivacità che le caratterizza.
Se un passaggio da Lesina è indispensabile per avere conferma di quanta meraviglia il mondo possa dispensare, a maggior ragione è d’obbligo visitare questa struttura per comprendere le illuminanti implicazioni tra Uomo e Natura, anche per interpretare in maniera sostenibile la nostra stessa esistenza.
Info: http://www.centrovisitelesina.it/