La pagnotta più leggendaria? Quella “disgraziata” di Don Minico
I VINI DELL’ISOLA DI FILICUDI (EOLIE) DI DON MINICO
Don Minico non è soltanto titolare del panino di culto assoluto della provincia di Messina, ma è anche un’azienda agricola biologica che ha sede nell’isola di Filicudi, nell’arcipelago delle Eolie.
Qui si trovano i vigneti da cui vengono realizzati i vini serviti nella sede dell’esercizio di Don Minico alle Quattro Strade dei Colli di S. Rizzo sui Peloritani.
Pochi ettari curati con amore da Paolo Mazza, coltivati dentro un vulcano spento e invecchiati in un grotta naturale, per dare vita a Malvasia Passito DOC, Don Minico Sangiovese IGP Salina, Don Minico Caratatto IGP Salina, Afros Malvasia Vino Liquoroso, Ruffiano – Nero d’Avola e Ruffianello – Cataratto.
Il Caratatto IGP Salina ha freschezza da vendere, insieme a note che certamente si portano dietro il corredo aromatico del terreno vulcanico e dell’ambiente floreale mediterraneo. Esile nel corpo, è indicato per accompagnare pietanze leggere, godendo dei suoi profumi.
Il Sangiovese è una vera sorpresa: questa versione isolana offre un’inedita acidità spiccata, abbondando nelle note vinose ma senza trascurare sentori di frutta. Classico vino da convivialità, in grado di sposarsi con qualunque pietanza, dal pesce alla carne.
Ma il capolavoro dell’azienda è la Malvasia delle Lipari. Semplicemente strepitosa, la migliore che si possa trovare insieme a quella prodotta a Salina da Hauner, pietra angolare di questa tipologia enoica. L’accostamento ad Hauner non è casuale, perché proprio il caso vuole che ci sia stato un contatto tra i produttori di questa Malvasia e lo stesso Carlo Hauner.
La moglie di Paolo Mazza, Iona Bertuccio, durante la sua attività di capo sala si ritrovò Hauner come paziente in ospedale: sapendo della sua attività gli chiese consigli per i vigneti di Malvasia piantati a Filicudi che stavano avendo vari problemi e stentavano a dare frutti.
Hauner i consigli li dispensò generosamente e promise che sarebbe andato a trovare lei e il marito sulla loro isola per dargli una mano, ma la morte del grande artista vignaiolo impedì che si realizzasse questo proposito.
“Ho sempre pensato che il suo spirito aleggi su quei vigneti con la stessa simpatia e incoraggiamento con cui l’ho conosciuto” scrive Iona Bertuccio nel suo prezioso libro La mia ricetta di… Filicudi in cui racconta anche questa vicenda.
Che sia o meno per quello spirito, la Malvasia di Don Minico è un miracolo. Un’eruzione di potenza organolettica inaudita.
Già all’olfatto ti dà la sensazione di trovarti in un laboratorio di pasticceria siciliana, di quelli in cui si produce la martorana e la cassata. Alla prima goccia sulle labbra, si schiudono le porte del paradiso. E’ come se tutta la dolcezza del Mediterraneo si concentrasse in ogni stilla di questo nettare, trascinandosi dietro i frutti più maturi.
In bocca poi la mastichi, quasi fosse una caramella di carruba. Realizzi dopo un po’ cosa ti stia accadendo, perché all’inizio si rimane interdetti, increduli davanti a tanta immensa bontà. Meriterebbe un viaggio anche a nuoto anche un solo assaggio di un simile vino passito.
Info:
www.stradadelvinomessina.it
www.donminico.com