Come si fanno i Rundìtt, tipica prelibatezza De.Co. di Malesco nella Val Vigezzo in Piemonte
La ricetta prevede soltanto farina e acqua, ma dentro ci sono pure le storie secolari delle famiglie di Malesco e un pezzo significativo dell’identità della comunità di questa stupenda località situata nella Val Vigezzo nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte: per questo non sono soltanto buonissimi al palato i Rundìtt ma anche importanti sul piano culturale e socio-antropologico.
Così importanti da avere raccolto tutte le adesioni e certificazioni possibili da parte delle istituzioni della città e dei privati del posto: a sostengo della loro memoria e a tutela dell’integrità della ricetta è stata fondata infatti nel 2016 l’Accademia dei Rundìtt, fortemente sostenuta dal locale Ecomuseo Ed Leuzerie e di Scherpelit, mentre il Comune di Malesco ha provveduto a dichiararli prodotto De.Co., ovvero a denominazione comunale, certificando il legame storico tra tale specialità e la collettività di riferimento.
Anche l’associazione Slow Food ha contribuito alla tutela dei Rundìtt inserendoli nella Comunità del cibo, mentre alla loro fama concorre la frequentatissima sagra Rundìtt, turtei e turte ad San Per.
Pur essendo in apparenza semplice, l’impasto va particolarmente curato: il segreto consiste nel prepararlo il giorno precedente al suo impiego, affinché possa debitamente maturare, mantenendo una consistenza cremosa e spalmabile, fondamentale per consentirne la lavorazione, mentre la preparazione consiste nello stenderne un velo con un cucchiaio di legno su una piastra rotonda di ferro calda, oggetto che è possibile trovare e acquistare nel borgo, soprattutto se ci si reca a chiedere indicazioni nell’attivissimo centro informazioni turistiche della Pro Loco in piazza della Chiesa 7.
Se la stesura dell’impasto è lenta e accurata, la sua cottura è invece veloce, pur richiedendo anch’essa massima attenzione: assunta la forma di un disco sottilissimo, il rundiŋ si toglie dalla piastra per procedere rapidamente a insaporirlo strofinandovi delicatamente del buon burro e aggiungendo qualche granello di sale.
Al palato risulta un’incredibile e inattesa esplosione di gusto antico, in cui la semplicità contadina si sposa con sapori ancestrali, fondendo in maniera ghiotta dolce e salato in un trionfo di leggera, croccante e suadente friabilità.
Malgrado rappresentino una gloria gastronomica locale, non è però possibile trovarli in nessuno dei ristoranti del luogo, quindi per avere la gioia di provarli occorre approfittare della specifica sagra o rivolgersi alle associazioni e istituzioni citate che si prodigano molto per farle provare ai visitatori, con immensa devozione e un elevatissimo senso di ospitalità, tutti pregi rari che valgono decisamente il viaggio in questo comune modello.
Noi intanto abbiamo ripreso la lavorazione dei Rundìtt durante la nostra indimenticabile visita a Malesco.
Info: https://www.facebook.com/accademiadeirunditt/