La cucina dell’antica Pompei
Cosa mangiavano gli antichi pompeiani? “E’ documentato dai reperti carbonizzati di cibo”, come sanno bene al ristorante President che ha sede nel cuore dell’odierna Pompei, condotto da un archeo-gastronomo come Paolo Gramaglia, a lungo al fianco degli esperti della Soprintendenza nel lavoro di ricerca su usi e costumi alimentari dei pompeiani di duemila anni fa.
“La cultura alimentare di questo popolo di commercianti si arricchiva spesso di novità provenienti da altri paesi, soprattutto dal nord Africa e dall’Oriente”, ricorda il sito del President: “fondamentalmente la cucina pompeiana era ricca di fibre, proteine vegetali e di minerali; ciò derivava dal fatto che gli alimenti principali erano le verdure e la frutta”.
“Una precisa indicazione di ciò che si produceva e quindi si consumava a Pompei, è fornita dal ritrovamento di semi carbonizzati di melone, fave, piselli, ceci e lenticchie. Un altro alimento particolarmente diffuso erano le olive, che si coltivavano in zona, verso i monti Lattari e venivano conservate, come oggi, in salamoia o in aceto ed anche trasformate in olio. In alcune case di Pompei sono stati ritrovati resti di noci, nocciole e mandorle, conservate su scaffali, tra le scorte alimentari per la famiglia”. Inoltre, “rinomata la produzione di formaggi (caseus), anche affumicati, ricavati sia dal latte di pecora che di vacca”.
Cospicua la produzione di pani, anche questi tra i reperti carbonizzati, oltre a essere raffigurati in affreschi e bassorilievi. Secondo le ricerche, nell’antica Pompei sarebbero stati attivi trentaquattro panificatori che lavoravano con macine di pietra lavica. Dieci le tipologie di pane conosciute che variavano in base alle farine utilizziate, alle forme e alle differenti cotture.
Gramaglia propone tante di queste preparazioni in forma filologicamente corretta nelle serate a tema del President intitolate La Cena con gli Antichi Pompeiani, da quarant’anni imperdibile appuntamento con la cucina storica.
Il menu, suddiviso in tre momenti alla maniera dei Romani, propone piatti come Scriblita (focaccia con spezie), Morek (formaggio all’aglio), Patina Urticarum (tortino di ortiche ed erbe spontanee), Bassica pompeiana (Cavolo pompeiano in salsa di Garum)…
… Aurata Ephesia racemo (orata di Efeso al grappolo d’uva), Esica Omentata (pollo piccante), Porcellus assus (maialino arrostito).
E’ proprio Paolo Gramaglia a parlarci di questo suo lavoro di recupero della cucina dell’antica Pompei.
Info: www.ristorantepresident.it