La cucina tipica del Kazakhstan, cibo nomade e portate da nababbo
E’ stato emozionante lo storytelling socio-culinario del Dastarkhan, il ristorante del Kazakhstan che ci ha consentito di scoprire la cucina di questo Paese all’Expo del 2015: raccontava di migrazioni e pastori solitari, cibi frugali e convivialità, ma anche della moderna ricchezza del Paese.
Quest’ultima testimoniata da portate da nababbo di Caviale Nero di storione (90 Euro) e Beluga Imperial (145 Euro).
Noi invece ci siamo sentiti dei pascià provando i piatti più poveri. Come la commovente Zuppa dei nomadi (9 Euro): un soave brodo di manzo in cui sono immersi filetto tagliato a pezzi, cipolle, verdure e pasta tradizionale kazaka.
Buonissima, leggermente piccante, sa di viaggi e umanità.
Dovete assolutamente intingerci il loro pane, chiamato Baursaks (4,50 Euro), gnocco fritto lievitato fatto in casa: pazzesco il retrogusto dolce che si sposa magnificamente con il salato e il piccante.
Di pari golosità l’Assortimento Kazako (12 Euro), con due specialità. I Samsa sono deliziosi e delicati fagotti fritti di pasta fresca ripieni di manzo e zucca. Il Cheburek è un ricco raviolo fritto ben croccante, ripieno di agnello, accompagnato da cipolle verdi.
I richiami del più lontano Oriente si possono invece percepire nello speziato Plov, “ricetta tradizionale a base di riso con agnello e carote, servita con insalata Achuchuk” (15 Euro): il sentore “bestiale” della carne ovina è mitigato dalla dolcezza dell’ortaggio, in questo piatto ricco che sazia e appaga.
Molto caratteristici anche Manty (raviolo con carne e zucca, 15 Euro), Uha (zuppa di pesce del Mar Caspio, 12 Euro) e Shashlik (spiedini di carne marinata e grigliata, tra i 13 e i 16 Euro).
Tra i dolci, imperdibile il Chak-chak (5 Euro), pasta fritta che ricorda gli struffoli, ma a forma di croccantissimi spaghetti, da imbibire nel miele: molto abbondante, quasi un pasto a sé.
La burocrazia non ha fatto arrivare birre e vini autoctoni, allora meglio scegliere il Kompot (3 Euro), tipico tè con frutta cotta, solitamente di bosco, colore rosso rubino, moderatamente dolce, perfetta con ogni pietanza.
Da scoprire, tanto il Gusto quanto il Popolo kazako.
A questa scoperta ha contribuito tanto l’allestimento del padiglione, magnifico, tra i più belli in assoluto di tutta Expo.
Proiezioni emozionanti…
… divulgazione ludica…
… storioni vivi da ammirare in una vasca…
… spettacoli emozionanti, come le danze tradizionali da godersi già fuori dalla sede, mentre si era in attesa, di cui potete vedere un sunto in questo video.
Altro show imperdibile, la performance di sand art con cui iniziava il percorso di visita, la quale raccontava la storia del Paese attraverso disegni sulla sabbia eseguiti da un’artista kazaka.
Info: www.expo2015.org