Da Nennella, sorrisi e fagioli nella trattoria più verace di Napoli
Per giorni e giorni a Napoli abbiamo chiesto a diverse persone di indicarci quale fosse secondo loro il locale di cucina popolare più verace della città: risposta plebiscitaria, la Trattoria Da Nennella.
Credevamo che tale consenso fosse dovuto a un altro aspetto per cui è famosa Da Nennella: i suoi titolari inscenano continuamente scherzi, macchiette e cabaret popolare, sciorinando salaci barzellette che non lesinano sul linguaggio estremamente colorito. Invece tutti si sono prodigati a garantire che la vera ragione per cui si fa la fila per mangiare Da Nennella è la qualità dei piatti, semplici e genuini come una volta.
Col nostro carico di perplessità e aspettative, ci siamo così recati nel cuore dei Quartieri Spagnoli, in quel vicolo Lungo Teatro Nuovo dove al numero 103 si trova il locale.
Siamo arrivati poco prima dell’apertura, così abbiamo potuto parlare con i titolari prima che mettessero in scena quello che il collega Amedeo Colella chiama con felice definizione “teatro popolare inconsapevole”.
Fuori da scherzi e battute, parlare con i fratelli Vitiello si è rivelato illuminante, un interessantissimo viaggio nella vera cultura gastronomica popolare napoletana. Il racconto della genesi del locale è un’epopea del quotidiano che commuove, in quella Napoli del secondo dopoguerra che si risollevava aggrappandosi anche a materie prime semplici da cui trarre grandissime pietanze.
I Vitiello ci hanno trasmesso quanta dignità ci sia nel fare impresa gastronomica con l’occhio rivolto al popolo, perché significa comprenderne le intime esigenze, assecondarne i legittimi bisogni, ristorarne le continue fatiche, quindi anche allietarne le lunghe giornate, sia pure con il divertimento più basico, perché non sta scritto da nessuna parte che un grande pasto non possa avvenire in un clima gioviale, dove potere mangiare con il sorriso sulle labbra e rinfrancare l’animo senza i freni di un inutile bon ton.
Da Nennella abbiamo trovato grande profondità d’animo, raffinatezza culinaria e perfino intensa ricerca: il giorno che ci siamo andati infatti erano tutti in subbuglio perché Mariano Vitiello aveva deciso di fare la pasta alla Nerano, ricetta tipica dell’area sorrentina a base di zucchine e di Provolone del Monaco, squisita rarità per trovare la quale i familiari hanno dovuto setacciare la città.
In questo clima davvero familiare, nella più nobile delle accezioni, è stato Ciro a raccontarci la storia del locale della famiglia Vitiello, tra tanti momenti divertenti e altri che ci hanno perfino commosso. E’ tutto nel video che segue.
Dopo l’intensa chiacchierata con Ciro, ci siamo messi a tavola per provarne la cucina. E’ stato stupefacente.
Perché fai fatica a credere che un semplice piatto di pasta e fagioli possa rappresentare già da solo una valida ragione per venire a Napoli. Sì, vale proprio il viaggio la pasta e fagioli che si mangia da Nennella. La fanno con la pasta mischiata e i cannellini: la sapiente cottura trasforma questi umili ingredienti in una crema dal sapore sbalorditivo.
Buonissimo anche un altro classico della casa, la pasta e patate con la scamorza.
Intorno ai primi piatti storici, non mancano altre piacevoli sorprese.
In primo luogo, l’immensa bontà del rustico pane dei Camaldoli, dalla crosta sapida e croccantissima, la quale racchiude tenacemente una mollica ariosa e saporita.
Tra i tanti antipasti, abbiamo preferito provare le Scarole alla Monachina, ricetta tradizionale che vede la verdura napoletana identitaria saltata e sapientemente insaporita.
Onesto e adeguato il vino della casa.
Se tutto questo avrete la possibilità di gustarlo nei tavoli all’aperto, lì nel bel mezzo dei Quartieri Spagnoli, potrete ben dire di avere sentito da vicino battere il vero cuore di Napoli.
Info: Trattoria da Nennella