Da Seri Pervas gli “spirits” di Trieste per navigare sulle avventurose rotte del gusto
L’orgoglio triestino è ben noto a chi conosce a fondo la meravigliosa città del Friuli Venezia Giulia, ma ai già conosciuti valori culturali e storici adesso occorre aggiungere anche il suo essere fonte d’ispirazione per gli spirits, grazie a Seri Pervas, realtà con sede ovviamente a Trieste che ha deciso di tradurre identità ed evocazioni locali in eccellenti alcolici colti.
“Chi ama la propria terra, ne rispetta l’anima e la storia”, spiegano dall’azienda, aggiungendo che “non è solo il nome Seri Pervas che ci lega a Trieste: in questa città vengono realizzati i nostri prodotti, da questi territori provengono le botaniche, il ginepro e le altre materie prime, in questo porto sbarcano le spezie esotiche che forniscono i loro aromi inconfondibili; soltanto così, dando valore ai luoghi dove viviamo, riusciamo a garantire una linea di spiriti creata con passione artigianale e con la massima attenzione per la qualità”.
Poetico l’assunto secondo il quale “chi nasce a Trieste, nasce sospeso tra le montagne e il mare, tra solide radici e desiderio di libertà: grazie alla sua vocazione cosmopolita la città, divenuta porto franco dell’Impero Austriaco, accoglieva nell’Ottocento le grandi navi a vapore che trasportavano merci e persone dal continente verso il resto del mondo; tra di esse spiccava il Seri Pervas; costruito nel 1839, questo piroscafo dalle grandi ruote in legno navigò per anni lungo il Danubio verso l’entroterra, per poi trascorrere altri vent’anni solcando il mare: un destino unico, la perfetta sintesi di un’epoca e della sua vocazione a unire mondi diversi”.
Da qui l’idea di riprendere il nome Seri Pervas “per ripercorrerne idealmente le rotte e farvi riassaporare il desiderio di sfida e di successo dei tanti marinai e mercanti che hanno reso grande Trieste”.
Il progetto è partito a inizio 2020 dall’iniziativa di due fratelli triestini per creare “una linea di spirits che vuole rendere omaggio al territorio e al prestigioso passato commerciale ed emporiale della città a cavallo tra ’800 e ’900”, attraverso l’impiego di materie prime locali selezionate, con aggiunta di spezie evocative e una produzione artigianale realizzata in città.
A testimoniare cotanta ispirazione, una bottiglia e un’etichetta che “rimandano a quel periodo storico ricco di innovazioni scientifiche e tecnologiche, di fermento culturale e di consacrazione del commercio mondiale che vedeva Trieste e il territorio circostante al centro di un mondo nuovo, internazionale ed ottimista sul futuro”…
… un tempo in cui “l’alcol era l’ingrediente principale di molti rimedi farmaceutici, tanto da essere considerato un vero e proprio toccasana”: da qui la scelta di un contenitore che “per forma e colore si sarebbe potuta trovare in qualsiasi farmacia o emporio dell’epoca, un’etichetta in carta spessa e un font dell’epoca in rilievo”.
Ai valori fondativi va aggiunto il ricordo del “nostro bisnonno Vittorio che si imbarcava sui transatlantici Vulcania e Saturnia per raggiungere le Americhe e riportare da lì prodotti esotici, impossibili da reperire in Europa: spesso i suoi accordi venivano conclusi sulle banchine del porto e suggellati con una stretta di mano e con un brindisi: a lui e a chi continua a ricercare il piacere dell’avventura, dedichiamo gli spirits Seri Pervas”.
Dell’Amaro si mettono in evidenza “le erbe amaricanti, la seduzione dell’assenzio, le note tostate del caffè che sprigionano sentori di cacao e nocciola, ben accompagnate dalle note più amaricanti e secche di corteccia caratteristica della china e dell’angostura; una nota di arancio amaro apporta al prodotto una piacevole freschezza”.
Noi abbiamo riscontrato un bouquet erbaceo dalle suggestioni selvatiche e un approccio al palato segnato dal caffè subito in evidenza insieme a note chinate, mentre nel finale è più netta la presenza dell’assenzio, con in mezzo un grande equilibrio tra spinte zuccherine e amaricanti mediate da un tocco umami.
Il finale all’insegna della moka corretta alcolicamente sprigiona ricordi ancestrali.
Il Vermut, contrassegnato da sublimi vini autoctoni come Malvasia istriana e Terrano, segna l’olfatto con sensazioni speziate e balsamiche, mentre la bocca viene conquistata da un bell’ingresso caramellato con ricordi di uva aromatica passita, quindi echi di carruba e dulce de membrillo.
Finale trionfale, prolungato e irresistibile quanto amabile.
Il resto ce lo racconta Tommaso Pedicchio nel video che trovate qui di seguito.
Info: https://seripervas.com/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/seri-pervas/