Da Vicentini, i tè di Ceylon della Mlesna: scalata alle vette del gusto
Se si vuole vivere il tè non come semplice bevanda ma come ricchezza di storia e cultura, in Italia bisogna fare riferimento al prezioso lavoro della famiglia Vicentini.
L’azienda dolciaria di Thiene (VI) che ne porta il nome è ormai alla quarta generazione: nata nel 1922, ha iniziato a farsi conoscere per la produzione di caramelle, mostarde, torroni e gelatine di frutta.
Dal 2007 la Vicentini ha aggiunto l’importazione in esclusiva del marchio Mlesna, pietra angolare imprescindibile del pregiato tè di Ceylon.
E’ stata infatti questa azienda a rivoluzionare il mondo del tè e dargli maggiore dignità. Nel momento della sua fondazione, nel 1983, infatti il tè dello Sri Lanka (nome attuale di Ceylon) veniva venduto sfuso alle grandi compagnie che lo confezionavano e commercializzavano nel mondo.
La grande intuizione di Mlesna è stata di realizzare l’intera filiera del tè nei propri confini nazionali, creando un nuovo marchio ad hoc che esportasse ovunque il tè superiore di Ceylon.
Un’operazione non soltanto commerciale, dunque, ma di fiera riappropriazione dell’identità, con grande attenzione sia al gusto del prodotto che alla cura estetica delle confezioni.
Basta guardare le stupende scatole di legno dei tè Mlesna proposte da Vicentini.
La Classics ha sulla confezione una rappresentazione pittorica etnica dagli splendidi colori che annuncia l’enorme importanza del contenuto. Si tratta di dodici tè classici di alta qualità in bustine laminate salva aroma, decisive per la perfetta conservazione.
A dimostrazione di quanto si tratti anche di un’azione culturale, basti girare la scatola: vi si trova una dettagliata tabella con tutti i dati tecnici e le curiosità su ogni tipo di tè presente.
Sono come dei cru, distinti in base alla provenienza.
Tre le zone di coltivazione, a bassa, media e alta quota, suddivise in sette regioni: Nuwara Eliya, Uva, Dimbula, Kandy, Ruhunu, Sabaragamuwa, Udapussellawa.
Sembra davvero di scalare le vette del gusto, provandoli tutti. Un divertimento e insieme uno studio appassionante, coglierne le diverse sfumature.
Dai sentori floreali e profumi delicati dei tè d’alta quota, raccolti anche a 2700 metri di altezza, fino alla potente intensità di quelli di bassa quota che restituiscono sensazioni di terra incontaminata e tocchi minerali.
E’ consigliato approcciarli con il criterio delle degustazioni del vino, seguendo una verticale per imparare a individuare le diverse nuance: meglio partire dalla raffinatezze organolettiche dell’alta quota, con una progressiva discesa verso i sapori decisi della bassa quota.
Esperienza da intenditori capace di cambiare radicalmente la visione del tè.
Abbiamo chiesto a Valeria Vicentini di svelarci segreti e caratteristiche di questi straordinari tè.
Info: www.mlesnaitalia.com