Dalla cantina L’Olivella a Frascati, vini bio vulcanici nel “paradiso” di Goethe
Se Goethe riteneva un paradiso la bellezza diffusa di Roma e dintorni è stato merito anche di Frascati che riteneva “deliziosa” per i suoi pregi ambientali e paesaggistici, dalla natura intatta e indomita alle architetture rurali, un luogo in cui “l’aria è costantemente pura e limpida” e dove “si può studiare una natura differente”, un forte entusiasmo comunicato pure con una lettera del 12 settembre 1787 all’amico Johann Gottfried Herder (1744-1803), allievo di Kant, indefesso viaggiatore a sua volta, con il quale il poeta tedesco diede l’avvio al movimento letterario dello Sturm und Drang.
Un episodio, forse il massimo ma non l’unico, testimonianza della forte attrazione esercitata sui poeti da questa località celebrata liricamente anche, per esempio, da Victor Cherbuliez in Le prince Vitale, essai et récit sur la folie du Tasse (Michel Lévy frères, Paris, 1864) in cui raffigura Frascati come “un mondo di delizie, dove tutto respira l’ebbrezza e l’abbondanza”.
Impossibile allora non pensare che le viti coltivate in campagne tanto celebrate e i vini da esse ricavati non abbiano assorbito tutta questa poesia, come sono convinti anche alla cantina L’Olivella che proprio a Frascati ha sede.
La cantina è nata nel 1986 dall’incontro a metà strada in questo angolo del Lazio dell’esperto viticoltore pugliese Umberto Notarnicola e di uno “scrupoloso esperto di vini piemontese” come Bruno Violo, entrambi “innamorati del paesaggio del Lazio”.
Ne è scaturita un’azienda agricola giovane e dinamica che “si innova costantemente, seppur mantenendo forti legami con la cultura e le tradizioni locali”.
Tra le peculiarità locali ce n’è una in particolare che ha determinato la fortuna di questa produzione vitivinicola, come l’origine vulcanica delle colline sulle quali vegetano le vigne di Frascati, donando un terreno ricco di sali minerali (potassio, fosforo, calcio e magnesio) e povero di azoto, un “mix ideale per la coltivazione della vite e la produzione di vini di alta qualità organolettica”.
Non indifferente anche la posizione strategica, poiché “l’Olivella è situata tra Monteporzio e Frascati, sulle colline intorno a Roma, pochi chilometri a sud, lungo la via Tuscolana”, quindi “facilmente raggiungibile dall’autostrada Roma-Napoli, uscendo allo svincolo Monteporzio Catone”.
Forte l’impegno dei gestori nel sottolineare le nobili origini della vitivinicoltura a Frascati, poiché quello qui prodotto da secoli “è sempre stato il vino di Roma che vanta la più lunga tradizione storica: gli antichi romani apprezzavano il vino di Tuscolo, collina sopra Frascati, una terrazza naturale che si affaccia sulla Capitale”, ma anche “Papa Paolo III (1534 – 1549), prima di diventare Papa, come vescovo di Frascati, ha reso questo vino, il Frascati appunto, sempre presente sulla tavola papale”.
Il distributore Proposta Vini evidenza come da oltre 20 anni L’Olivella sia “pioniera dei vini biologici nel Lazio da uve tradizionali nel rispetto e nella tradizione del territorio”, un fascino classico che si avverte nel bicchiere.
Enciclopedico e perfino apodittico nell’illustrare un territorio il Frascati Superiore Racemo Bianco Biowine Macerato Bio che mette insieme quasi per intero il corredo ampelografico delle uve a bacca bianca laziali assemblando Malvasia Puntinata del Lazio al 50%, Malvasia di Candia per il 20%, Bellone 20% e Grechetto 10%, portando a un bouquet erbaceo e in bocca a sentori di tè verde, avocado, piretto e genziana.
Si passa da un corpo molto esile e raffinato a un bel finale amaricante quasi balsamico.
Alla precedente rassegna di uve a bacca bianca mancava un’altra gloria locale che questa cantina ha deciso di valorizzare come merita conquistandosi tutta la nostra ammirazione: è il Bombino Bianco che declinato come Macerato produce profumi floreali con note litiche e sapori che riportano limone sfusato, ananas, kumquat e zenzero.
Delicatezza, suadente acidità e forte sapidità concorrono a una beva golosissima, esaltata nel finale da una lunga persistenza dalle nuance agrumate.
Stessa opera di valorizzazione del genius loci viticolo con il Cesanese Metodo Ripasso olfattivamente segnato da richiami silvestri, mentre al palato rivela composta di ciliegia, gelso nero, rabarbaro, carruba e amarena sotto spirito.
Intenso, materico, conquista con una magnifica impronta zuccherina.
L’amore della cantina per il Cesanese ha portato l’azienda a sperimentare due blend riuscitissimi.
Quello con lo Shiraz al 40% ha dato vita al Quaranta/Sessanta che porta al naso il sottobosco e alla bocca lampone, ramassin, mora di rovo, Dulce de Membrillo e fico dottato.
Denso ma elegantissimo ed equilibrato, sfodera un finale prolungato molto ghiotto.
Cesanese in blend con un 40% di Sangiovese invece nel Racemo Rosso dagli echi boschivi al naso, mentre il gusto riconosce melagrana, corniolo e visciola.
Denso e materico, conta sull’evidente acidità per ingentilire l’importante impatto alcolico e rendere entusiasmante il sorso.
Abbiamo chiesto a Danilo Notarnicola di fornirci ulteriori particolari su questa produzione ricca di valori: lo ha fatto nel video sottostante.
Info: https://www.olivella.it/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/lolivella/