Dalla rara uva autoctona abruzzese Montonico, vino bianco e molto altro
C’è tutto un mondo che gira intorno a un’uva, nell’antico territorio della Vestinia alle pendici del Gran Sasso, in Abruzzo.
E’ l’uva Montonico, tipicità identitaria del territorio di Bisenti, in provincia di Teramo.
Un’uva che ha rischiato di andare perduta, tanto da attirare la tutela di Slow Food attraverso la concessione di un Presidio (www.fondazioneslowfood.com), anche in considerazione della sua storia “antica e importante”, come testimoniato da “una fonte risalente al 1615 del Catasto Onciario” che testimonia come “già in quel periodo, nel territorio teramano di Bisenti, esistesse un vitigno con questo nome”.
“Fino agli anni Sessanta il Montonico era ampiamente diffuso in Abruzzo, ma da quella data in poi la sua area di coltivazione è andata sempre più restringendosi e oggi rimane presente prevalentemente nella zona di Bisenti e Cermignano dove anche in passato ha avuto la maggiore estensione di coltivazione” racconta Slow Food.
Coltivato soprattutto a livello familiare, è però adesso oggetto di cura e promozione da parte di giovani produttori che “vogliono rilanciare la sua coltivazione e recuperare i vigneti ormai abbandonati valorizzando questo vitigno come uva da tavola, uva passita e recuperando la vinificazione e la trasformazione in aceto”.
Uno di questi produttori è l’Azienda Agricola Valente, situata nell’alta Valle del fiume Fino, in contrada Chioviano Primo a Bisenti. Avviata da pochissimi anni con le idee molto chiare, insegue l’obiettivo di “di recuperare tutta l’artigianalità legata a quest’uva e, al tempo stesso, di innovare il già ricco paniere offerto dalle tradizioni”.
Non solo vino dunque, ma anche Mosto Cotto di Montonico “proveniente dalla riduzione (15%) a freddo di mosto 100% Montonico IGP Colli Aprutini, perfetto per formaggi arrosti insalate e dessert”, quindi Confettura Extra di Montonico. Senza dimenticare che si tratta anche di un’apprezzatissima uva da tavola.
Tuttavia è il vino il prodotto che può alimentare la notorietà di questo vitigno. L’azienda produce un Montonico fermo in purezza chiamato Montenego, di bassa gradazione alcolica ma elevata complessità aromatica: spiazzanti certe potenti note vegetali che richiamano le erbe selvatiche, regalandogli buon carattere che però richiede una beva attenta e concentrata.
Le bollicine della versione spumantizzata invece rendono più facile il sorso e ne ammorbidiscono la selvaggia personalità varietale.
Visto che l’azienda fa parte delle tre rimaste a vinificare e lavorare queste uve, abbiamo chiesto alla titolare Francesca Valente di raccontarci lo sforzo per la tutela e valorizzazione del Montonico.
Info: www.agricolavalente.com