Dello Scompiglio nella Lucchesia, eco-sistema culturale esemplare tra arte e gastronomia
Altissima perizia agricola a fianco di mostre d’arte contemporanea, tutela del paesaggio storico insieme a preziose espressioni di land art, culto della biodiversità tradotto in cucina rigorosamente stagionale, tutto unendo altissimo pensiero filosofico con intensa empatia popolare: il progetto Dello Scompiglio a Vorno, nella natura di Capannori in provincia di Lucca, è un modello unico e strabiliante di inarrivabile personalità, complessità e profondità, un esempio luminoso per il Paese al quale indica il modo più originale ed efficace per mettere insieme tante anime culturali e materiali, donando arricchimento intellettuale e letizia per i sensi ai suoi tanti visitatori.
Sotto il nome di questo cosmo il marchio contiene le definizioni di “Terra e Foresta, Cultura, Cucina”, sottolineando la propria natura di associazione culturale, mentre nel descriversi spiega di essere “un giardino nel quale la natura, sempre in movimento, si sviluppa in dialogo con gli esseri umani e con le loro necessità e aneliti, fisici e spirituali di nutrirsi anche di bellezza e contenuti, di respirare, di giocare, di muoversi, di riposarsi, e anche di poter sbagliare”, un luogo in cui “coltura e cultura, in continuo dialogo – dare e avere, percepire e agire – costituiscono un unico organismo nel quale ciascuna parte non ha senso senza le altre, come nell’essere umano”.
Sono parole di Cecilia Bertoni, Direttrice artistica e membro fondatore dell’Associazione, ideatrice del Progetto Dello Scompiglio, artista totale (regista, performer, coreografa, scenografa, drammaturga e interprete) di pregio internazionale che ha portato il suo talento in giro per il mondo sempre all’insegna di una formidabile applicazione del concetto di sinestesia, una sintesi della creatività della quale la tenuta e tutto ciò che contempla sembra una mirabile applicazione pratica, un manifesto che conduce nella modernità l’intuizione ottocentesca della Gesamtkunstwerk, adattandolo al portato rivoluzionario alle nuove esigenze dell’umanità e fornendo una risposta concreta a tante domande etiche, dalla questione della sostenibilità ambientale al dovere della crescita cognitiva.
Così come l’artista Bertoni ha creato osmosi tra strumenti del racconto che “variano fra danza, recitazione, fotografia, ricamo, disegno, installazione e video”, allo stesso modo in questa tenuta ha dato vita a un’espansione del “concetto di cultura all’ambiente, al paesaggio, all’agricoltura e alla Cucina”, testimonianza di quel medesimo eclettismo con cui ha intersecato “la poesia, la musicalità, l’architettura del corpo e dello spazio in movimento – e non, e le loro dinamiche”, mettendo in relazione strumenti del racconto “fra danza, recitazione, fotografia, ricamo, disegno, installazione e video”.
(Antonio Della Guardia, A voce di tuono,
Courtesy Associazione Culturale Dello Scompiglio,
Ph Leonardo Morfini)
E’ la stessa Bertoni a spiegare l’ambiente circostante in guisa di “arte del paesaggismo, intesa come armonia mutevole fra il paesaggio e l’azione umana, pervade il mosaico delle aree esterne della Tenuta”.
Si parte dalla struttura originale di una villa rinascimentale, avviluppata da diverse aree composte da “parco, Collina dell’Uccelliera, agricoltura, bosco” nella quali viene elaborata “la relazione tra l’impronta umana che struttura architettonicamente per creare spazi agricoli o ludici e la natura, domata dall’uso agricolo o nella sua forma più dominante, il bosco”.
Fendendo l’agglomerato silvestre l’armonia musicale supera la semplice suggestione, divenendo sensazione epidermica, vibrazione sonora, come se ogni singola pianta fosse la nota di uno spartito in cui l’espressione vegetale ha una propria voce perfettamente inserita in una composizione melodica capace di irretire le emozioni e liberare il sentimento di ogni osservatore. Così l’intervento antropico non ha traccia di forzature bucoliche bensì brilla alla luce di una partenogenesi foriera di libertà.
(Valentina Furian, Il tempo dei lupi,
Courtesy Associazione Culturale Dello Scompiglio,
Ph Leonardo Morfini)
Si avverte chiaramente l’impatto riservato all’architettura, merito del progetto iniziato nel 2003 di recuperare “tutti i fabbricati presenti all’interno della Tenuta a fini abitativi e per ospitare le attività dell’Associazione Culturale e dell’Azienda Agricola: spazio performatico, spazi espositivi, sale prove, residenze per artisti, uffici, annessi agricoli e l’attività di ristorazione della Cucina Dello Scompiglio”.
A ciò va aggiunto l’immenso fascino di antiche vestigia presenti nell’area…
… pregevoli tanto nella cura estetica associata a finalità pragmatiche quanto nella grazia decorativa, senza dimenticare una bellezza delle coltivazioni in grado di ghermire lo sguardo.
In queste trame da wunderkammer, l’arte è diffusa ovunque, tra esposizione permanente e un programma di straordinarie iniziative per “offrire a artisti, musicisti, performer e danzatori la possibilità di creare una loro opera in ambiente esterno e di riproporla come metamorfosi nello SPE – Spazio Performatico ed Espositivo Dello Scompiglio”…
(Officine Oniriche di Gianluca Trusso Forgia,
progetto vincitore del bando Il giardino segreto,
Courtesy Associazione Culturale Dello Scompiglio,
Ph Leonardo Morfini)
… con particolare nota di merito per mostre temporanee di rara intelligenza.
(Ph Leonardo Morfini)
Scomodando poi la responsabilità sociale, occorre rivolgere un plauso ad aspetti quali ingegneria, bioedilizia ed energie rinnovabili, dato che “negli interventi di riqualificazione bio-energetica della Tenuta Dello Scompiglio si è cercato di raggiungere i moderni standard di comfort termico, acustico e visivo tenendo presente che gli antichi complessi monumentali hanno per secoli assolto alla loro funzione senza il supporto di energia da fonte fossile”.
(Andrea Nacciarriti, Waiting for a landslide,
progetto vincitore del bando Il giardino segreto, Opera permanente
Courtesy Associazione Culturale Dello Scompiglio)
La produzione agricola a sua volta si fa apprezzare non soltanto per l’orto biologico ma anche per dare vita a vini magnifici nel trarre il meglio da uve territoriali di sangiovese, colorino e canaiolo, ma anche di quel syrah qui presente da secoli per precise ragioni storiche, cui aggiungere lo strepitoso olio extravergine di oliva della casa di rara potenza organolettica.
Irresistibile inoltre la forza d’attrazione della giustamente celebrata Cucina dello Scompiglio, locale di ristorazione capace di sbalordire con la bontà delle materie prime coltivate nella Tenuta, unica in particolare nel portare le verdure a vette del gusto inimmaginabili, merito di una mano prodigiosa in cucina pari all’accoglienza di impagabile umanità di chi gestisce la sala e lavora al servizio.
Tutti argomenti che approfondiremo in ulteriori articoli dedicati ai vari aspetti di questa realtà, poiché ogni singolo elemento già da solo varrebbe il viaggio per raggiungere e vivere Dello Scompiglio.
Un luogo in cui anima, cervello, occhi, cuore e gola possono vivere all’unisono un’esperienza decisiva per ogni sensibilità umana.
Info: https://www.delloscompiglio.org/it/