Diy Sushi a San Gregorio di Catania, il gusto del particolare
Bisogna avere uno spiccato gusto per i particolari per godersi appieno un locale come Diy Sushi in via Roma 88 a San Gregorio di Catania, così ricco di sottotesti, doppie letture, finezze non esibite, intelligenza non urlata, eleganza discreta.
Già a partire dall’acronimo che lo denomina, in cui Diy sta per le iniziali di “do it yourself”, espressione adottata per definire l’origine del progetto, scaturito da un nucleo familiare dotato di passione e curiosità, tanto da cimentarsi nel settore della ristorazione pur provenendo da ambiti differenti.
Se poi si passa al simbolo grafico del locale, la complessità esplode pienamente: ogni tratto, ciascun simbolo, tutti i segni hanno un preciso significato, unendo l’immediatezza iconica dell’infografica con la sintesi ancestrale dei linguaggi figurativi, quasi riprendendo il racconto per immagini delle incisioni rupestri e accostandolo alla semantica simbolica dei geroglifici, con un pizzico di inconsapevole follia da art brut. Per la spiegazione, vi rimandiamo a quella che vi renderà di persona il gestore Davide Alecci, per non farvi perdere il piacere di apprezzare il reticolo di ragionamenti e suggestioni di un logo che racchiude perfettamente il senso di un progetto profondamente meditato.
Passando dal sostantivo all’aggettivo, particolare è ogni proposta enogastronomica del locale, capace di dispensare guizzi di rara grazia, per trovare i quali però bisogna predisporsi a vivere Diy Sushi con la testa, oltre che con il palato.
Lo si comprende dando uno sguardo alle bevande, nel cui scomparto occhieggiano autentiche chicche, rigorosamente di importazione…
… come la birra nipponica Kyoto aromatizzata al sake, ruffiana ma intrigante…
… e il Sake vero e proprio, proposto in pratiche bottigliette di design dalle quali potere bere direttamente in quanto assolvono alla funzione di bicchieri in vetro: l’identitaria bevanda fermentata a base di riso è proposta sia nella versione classica, più per intenditori che riescano a coglierne le note maltate, nonché in quella resa di più facile beva dall’aromatizzazione con lo yuzu, agrume di crescente popolarità, in patria assimilato al bergamotto ma in grado di offrire pure sentori di arancia e mandarino.
Per chi invece preferisse il vino, c’è una carta che offre referenze interessanti, anche regionali, a testimonianza di una solida sapienza enoica nel gruppo dei gestori.
Ciò che arriva dalla cucina non è da meno.
A partire da una tempura di gamberi molto croccante, ingolosita da salsa teriyaki.
Perfino una portata semplice come l’alga wakame regala un sussulto, grazie a un condimento perfettamente bilanciato e di notevole delicatezza come raramente capita di trovare.
La freschezza assoluta delle materie prime, oggetto di rigoroso controllo operato su fornitori di fiducia, si nota nei carpacci e soprattutto nel sashimi, come quello carnoso imperdibile di capesante.
Sul piano delle peculiarità, il locale va fiero dei suoi burger preparati con il riso al posto del pane: risultano molto consistenti e hanno declinazioni golose come il Caramel con tonno rosso scottato al sesamo, cipolla caramellata, wakamoni (equivalente della salsa Guacamole) e fiocco di alga nori, in cui spicca l’agrodolce.
Nel resto del menu c’è da perdersi tra delizie di ogni genere.
Da citare almeno il fruttato Salmon Bahia (alga nori, salmone con Pringles, avocado, mango, spicy maio, tobiko rosso) e il Caterpillar ricco di contrasti (grazie a gamberi fritti, avocado, tonno rosso, spicy maio, salsa barbeque e sesamo), mentre per tornare al citato gusto del particolare va un plauso alla straordinaria idea di utilizzare nel sushi anche la catanesissima melanzana a fette fritta a dovere, come avviene nel fantastico Spring Roll in cui è affiancata a salmone affumicato, patata in tempura, avocado, surimi e salsa teriyaki.
Sequela di capolavori nella sezione degli Uramaki Gourmet.
Spiccano il clamoroso Uni Gourmet che utilizza un’altra gloria locale come i ricci, unendoli a salsa teriyaki e maionese piccante, il tutto in tempura: l’intensità iodata della componente ittica esplode in un florilegio di emozioni.
Fenomenale anche l’Aragosta Gourmet, in cui la magnifica carnosità del crostaceo si sposa con gambero, maionese e sriracha, quest’ultima una salsa piccante e speziata a base di peperoncino rosso, zucchero e aglio, in grado di arricchire ed esaltare i sapori senza coprirli.
Si registra così la capacità visionaria di un restaurant manager come Davide Alecci che spinge verso il riuscito azzardo organolettico, ma anche la straordinaria mano del sushi chef e della sua squadra, poiché ogni creazione sorprende per perfezione e gusto, senza presentare mai alcun difetto, piuttosto esprimendo vette tecniche notevoli.
Ultima nota di originalità per l’uso di pesci non comuni nei locali di sushi, come la Spigola.
Diy inoltre va parecchio forte nel take away e nel delivery, con tantissimi clienti che approfittano di un efficiente servizio di consegna a domicilio.
Un locale decisamente da provare che abbiamo scoperto grazie alla segnalazione di CityMap (https://www.citymapsicilia.it/catania/mangiare/), portale di suggerimenti turistici molto attivo anche su Catania.
Info Pagina Facebook: Diy Sushi