Durello Metodo Classico di Giannitessari, spumanti autoctoni dei Lessini
Se oggi lo spumante Durello sta guadagnando sempre più notorietà ed estimatori tra chi ama le bollicine, è anche grazie al lavoro di un vitivinicoltore come Gianni Tessari che ne ha fatto un vessillo della sua cantina come del proprio territorio d’elezione.
Infatti Tessari con la sua attività afferma appassionatamente il valore identitario del vitigno autoctono Durella per i Monti Lessini, territorio prealpino in gran parte ricadente nella provincia di Verona. Un valore emotivo che alimenta il fascino di queste uve, cui va aggiunta una peculiarità più tecnica che ne spiega il successo: la Durella si presta magnificamente alla spumantizzazione.
Già nel sito della cantina Giannitessari si sottolinea come “la storia dei Monti Lessini è intrecciata a quella del suo vitigno, la Durella”, le cui prime testimonianze risalirebbero alla preistoria, mentre la prima citazione in un documento della Durasena (“antenata dell’uva Durella”) risale al 1292.
L’ambiente dei Lessini è perfetto per consentire al Durello di esprimersi al suo meglio, esaltandosi poi con la vinificazione attraverso il Metodo Classico, capace di dare vita a vini “dalla struttura più importante e aromi più complessi”, traducendo in virtù “le stesse caratteristiche di acidità e mineralità che per anni hanno giocato a suo sfavore”.
Altra virtù del metodo classico associato al Durello è la longevità, come dimostra il Lessini Durello Metodo Classico 120 Mesi che si affina sui lieviti almeno per otto o nove anni nelle cave sotterranee della cantina. Al naso si presenta con note di ananas maturo, mentre al palato dispiega frutta tropicale: la lunga maturazione dona un gradevole accenno abboccato, insieme a densità cromatica e spessore del sorso, ma senza perdere in acidità.
Il Lessini Durello Metodo Classico 60 mesi ha un bouquet floreale che annuncia una magnifica beva, fresca e aromatica, dal retrogusto zuccherino.
Il Lessini Durello Metodo Classico 36 Mesi è un’esplosione di eterna giovinezza che porta in trionfo le delizie varietali del vitigno, compreso un sinuoso sentore di limone che lo rende irresistibile, insieme a una mineralità che rende la bollicina ancora più titillante.
Tre prodotti che uniscono le ragioni del cuore a quelle di una grande tecnica vinicola, riuscendo a farsi apprezzare tanto da chi cerca spessore culturale nell’atto agricolo, come da chi si concentra sul pregio ludico del buon bere.
Abbiamo chiesto a Gianni Tessari di raccontarci la storia prestigiosa e il presente entusiasmante dei suoi spumanti territoriali: ci ha risposto nel video che segue.
Info: giannitessari.wine