Enotria: sapori e saperi lucani a Milano
Grazie alla collaborazione della Camera di Commercio di Milano che ci ha fornito dati preziosi sulle aziende del comparto agroalimentare e di quello enogastronomico, Storie Enogastronomiche inaugura una nuova rubrica che ha l’obiettivo di andare a scoprire quelle eccellenze che, sul territorio lombardo, portano avanti la loro impresa seguendo un percorso legato alla cultura enogastronomica e alle tipicità regionali.
Il primo appuntamento è dedicato a Enotria sapori e saperi lucani di Alessandra Montesano, in via Cesare Tallone 1 a Milano. Alessandra si è mossa dalla Basilicata e, dopo aver fatto tappa a Roma per lavorare all’Archivio Segreto del Vaticano, ha seguito il cuore fino a Milano, portandosi dietro tutti i frutti della sua terra. Lei la chiama “una gastronomia culturale” e probabilmente ha ragione: in questo piccolo angolo di Basilicata a Milano, oltre al sapore, al gusto e alle tradizioni, è la profonda conoscenza di Alessandra a fare la differenza perché i prodotti tipici hanno la peculiarità di rievocare luoghi specifici e culture locali.
L’offerta comprende peperoni cruschi, melanzane rosse, formaggi, salumi di cinghiale, prodotti da forno, pasta e legumi bio, olio, vino e birra artigianale, conserve e sott’oli, marmellate e miele biologico, tutto rigorosamente di provenienza lucana.
Andiamo a conoscere da vicino alcuni di questi prodotti.
Canestrato di Moliterno Igp
Moliterno è un piccolo comune della provincia di Potenza ed è quasi certo che sin dal primo formarsi del borgo medioevale attorno alla torre del castello, i pochi abitanti si dedicassero esclusivamente alla pastorizia e alla caseificazione. Anche l’etimologia del nome Moliterno sembra essere collegata a questa attività, poiché deriva dal latino mulctrum, mungere.
Il successo del Canestrato si deve particolarmente ai fòndaci, i magazzini a pianterreno adibiti alla stagionatura, caratterizzati da un clima freddo-umido.
Il Canestrato di Moliterno è un formaggio stagionato, a pasta dura, prodotto con latte intero di pecora (70%) e di capra (30%). Viene detto giovane o primitivo quando non ha più di sei mesi, stagionato o extra quando ha superato l’anno e diventa più granuloso e friabile, quasi piccante.
Viene impiegato in vari modi in cucina e sulla tavola.
Melanzana Rossa di Rotonda Dop
La coltura della melanzana rossa nella Valle del Mercure fu introdotta all’inizio del ‘900 nel comune di Rotonda da alcuni cittadini tornati dalla guerra d’Africa. Nel corso degli anni il suo adattamento all’ambiente ne ha favorito la diffusione a la caratterizzazione distinguendola dalle altre melanzane, anche da quella africana da cui proviene.
La Melanzana Rossa di Rotonda Dop si distingue non solo per il suo colore, o per l’aspetto che ricorda più un pomodoro, ma anche per il basso contenuto di acido clorogenico, responsabile dell’imbrunimento del frutto.
L’area di produzione della Melanzana Rossa di Rotonda Dop è composta da 4 comuni della provincia di Potenza situati nella zona del Parco Nazionale del Pollino.
Pane di Matera Igp
Quello del pane di Matera è un gusto antico che si rinnova ad ogni impasto, grazie al lievito madre ottenuto da ceppi che si sviluppano nel territorio di produzione e alle ottime semole ricavate da varietà di frumento locali, grazie a clima e natura del terreno che producono un grano duro di ottima qualità. Qui la produzione estensiva di cereali è documentata sin dall’epoca medioevale e Matera fu sempre il granaio del Regno delle due Sicilie.
Il Pane di Matera Igp ha la caratteristica forma a cornetto. Lo spessore della crosta deve essere di almeno 3 mm e la mollica ha un colore giallo paglierino con caratteristica alveolazione e umidità non superiore al 33%.
Nella composizione della semola, almeno il 20% deve provenire da ecotipi locali e vecchie varietà come il Cappelli, il Duro Lucano, il Capeiti e l’Appulo.
Info: www.enotria-prodottitipicilucani.it