Etna Rosato, Perricone, Sangiovese: viaggio nei vini siciliani
Un bicchiere commosso. Il mio. Fra gli stand di Food & Wine a Catania, sosta poetica da Tomarchio, se lo chiedi a un bimbo siciliano lui sorride. Bibite eroiche e pure, come il marchio Lurisia, il Chinotto e la Spuma di una volta, Aranciata Rossa al 16 per cento di Sanguinello, Limonata al 12 per cento di Femminello.
Scendendo dal vulcano verso il mare, incontriamo le Tenute Moganazzi del Don Michele Etna Doc, le Aziende Agricole Vincenzo Trigona, in una parte del feudo dei duchi, l’azienda Vitivinicola In Carrozza.
Si presentano insieme alle Ciminiere, Don Michele è Passopisciaro e Castiglione di Sicilia, quota 650 come Franchetti per capirci, la sua Magnum 2007 di Nerello Mascalese e Cappuccio, quindi Etna Doc, ha schiena dritta, fiore e frutto, persistenza.
Fresco il Bianco, grande e diverso l’Etna Rosato Doc di Mascalese, tre anni e mezzo in bottiglia, solo 2200, una chicca vera.
Pietro Pellegrino di In Carrozza stupisce con il suo Alicante, un Syrah rigoroso e l’esperimento di un Perricone strabiliante, 600 bottiglie in prova di un vitigno mai impiantato alle pendici dell’Etna.
Vincenzo Trigona sfida i luoghi comuni con le sue vigne nell’oasi del Simeto, dove la mineralità del vulcano incontra lo iodio, per un Grillo turbato, sotto il livello del mare, in agricoltura biologica come il Sangiovese che i Duchi di Trigona bevevano fin dal 1500, spettacolare in uvaggio con Cabernet Sauvignon autoctono.
Il Sangiovese in purezza Fictilia verrà presentato nel 2016 in mezzo al lago Gornalunga. Evento per pochi.
Info: www.expofoodandwine.com
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 09 gennaio 2016