Expo, il Padiglione Zero che vuole stupire (ed educare) il mondo
E’ l’ingresso obbligato all’Expo milanese, incipit e al tempo stesso summa del Pensiero che sostiene la manifestazione, incentrata sul tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.
Un concentrato di volontà di stupire ed esigenza di educare il mondo che passerà dall’Expo 2015.
Un allestimento che non manca di suggestioni attrattive e tocchi di eleganza, ma che non disdegna di affacciarsi sulla soglia di una concezione barocca della divulgazione, con artifici che evocano la maraviglia mariniana, senza il timore di defluire a tratti, inevitabilmente, in angoli da manuale for dummies.
Diventa linguaggio, questo parlare un po’ alle intelligenze coltivate e un po’ alla pancia popolare, cercando continuamente un equilibrio tra le due opposte (?…) tensioni.
Come quando si vuole illustrare in maniera assertiva le tesi catastrofiste sul destino del Pianeta, ricorrendo a una sorta di reinvenzione del kinetoscopio, dispositivo di fruizione del pre-cinema di fine Ottocento messo a punto dal genio di Thomas Edison, il quale prevedeva la visione di filmati infilando lo sguardo in un oculare, qui sostituito da una feritoia dalla quale si scorge un corto artistico che non lesina effetti da disaster movie a stelle e strisce.
Ne potete vedere un passaggio significativo nel video sottostante.
La voglia di comunicare con tutti con una semplicità estrema si riscontra, per esempio, nel passaggio dentro una grande giara alla cui sommità è collocato uno schermo con immagini abbaglianti da guardare a naso in su, mentre si viene tempestati da effetti sonori, effetto scenico di sicura presa per colpire i visitatori, come potete vedere nel video qui sotto.
Forse non si può fare altrimenti, quando devi a parlare a tanti, tantissimi, forse troppi…
Non mancano tuttavia momenti di raffinatezza assoluta.
Come i contributi visivi realizzati dalla Palomar.
Su tutti, un intenso film bucolico realizzato da un regista di grande classe come Mario Martone: ve ne offriamo un estratto nel video che segue.
La validità degli audiovisivi è confermata dalla proiezione panottica in un grande ambiente in cui tutte le pareti divengono schermo per raccontare La ricerca dell’equilibrio in Natura, attraverso la proposta del breve film su Arti e Mestieri diretto da David Devenson, dalla cui splendida fotografia è affascinante farsi avviluppare.
Sotto, nel video, potrete vedere a cosa si assiste entrando in questo ambiente.
La sensazione finale è di uno sforzo grande quanto l’ambizione, il quale rappresenta la personalità del suo curatore, Davide Rampello, il cui percorso professionale è sempre stato teso alla ricerca di un punto di congiunzione tra gli estremi della Comunicazione, nella convinzione che anche il contenuto più complesso lo si possa porgere a chiunque, senza alcuna esclusione dettata dal livello di istruzione.
In qualunque modo si voglia giudicare tale filosofia, impossibile iniziare la visita all’Expo senza vedere prima il Padiglione Zero: si rischierebbe di ricavarne il senso di una grande Bit fusa con un gigantesco Salone del Cibo, mentre grazie ai contenuti di questo padiglione si comprende che sotto l’effetto parco attrazioni cova (comunque) un’anima di elevata pregnanza.
Info: www.expo2015.org