Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, tutto lo spirito artistico di una regione
Sono tantissime le ragioni per visitare la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, dall’importanze delle opere esposte alla loro meraviglia estetica, dal valore storico dei capolavori esposti alla loro implicita narrazione antropologica, nonché il mosaico composto dall’allestimento nel tratteggiare lo sviluppo della creatività figurativa in Umbria nel corso dei secoli, ma potrebbe bastare la presentazione del suo sito ufficiale per raggiungere questo bene culturale, perché invita alla visita per “lasciare spazio alla sorpresa” e “mettersi in ascolto della voce del tempo, apprezzare la continuità tra il patrimonio artistico prodotto nel corso dei secoli e il presente che abitiamo”.
Senza trascurare l’importanza del luogo che ospita la Galleria, quel Palazzo dei Priori ritenuto “edificio simbolo di Perugia e tra i maggiori esempi di architettura gotica in Italia: troneggia, nella sua immutata maestosità, da più di 700 anni nel centro cittadino”…
… abbagliando con le sue architetture e irretendo con i suoi sublimi decori, come quelli ispirati alle grottesche.
E’ la stessa Galleria Nazionale dell’Umbria a rendere noto di accogliere “una delle più ricche collezioni d’arte d’Italia ed è, allo stesso tempo, uno scrigno della memoria cittadina di Perugia”, con opere capaci di diventare “pietre miliari di un viaggio che parte dal XIII e arriva al XIX secolo, un percorso indimenticabile nella storia artistica e culturale dell’Umbria e dell’Italia”.
In tutto “3500 metri quadri di esposizione distribuiti in 40 sale, una torre e una cappella, per un viaggio lungo 800 anni nella storia dell’arte italiana”.
La storia recita che “le opere della Galleria Nazionale dell’Umbria hanno alle spalle un percorso affascinante che si snoda tra la prima apertura al pubblico nel 1863, la successiva trasformazione in museo statale nel 1918 fino alla nomina a istituto museale autonomo nel 2015”, con “il primo nucleo di questa straordinaria collezione si collega alla presenza in città di un’Accademia di Belle Arti: era una delle più antiche d’Italia, fondata nel 1573 con il nome di Accademia del Disegno”.
Da qui in poi la struttura è stata testimone di tante evoluzioni storiche e sociali, prima di arrivare al tempo attuale in cui “accoglie più di 3000 opere tra dipinti, sculture, ceramiche, tessuti e oreficerie: di queste potrai ammirarne più di 500, mentre le altre sono conservate nei depositi; il percorso espositivo si articola su due piani, come un filo che ricama la testimonianza di otto secoli di storia e cultura italiana”.
Il suggerimento del percorso ideale “comincia tra Duecento e Trecento, tra la magnificenza degli affreschi di Benedetto Bonfigli nella cappella dei Priori e la Madonna con Bambino di Duccio di Buoninsegna, prosegue con il tardogotico perugino di Gentile da Fabriano e si inoltra tra i capolavori di esponenti del Rinascimento come Beato Angelico, Benozzo Gozzoli e Piero della Francesca”.
E “proprio nella sala 13 si trova il capolavoro simbolo della Galleria Nazionale dell’Umbria: il polittico di Sant’Antonio di Piero della Francesca”.
Forte la caratterizzazione territoriale, grazie a sale e le logge della Galleria che “raccontano spazi e storie che hanno forgiato la fama di Perugia come una delle città di riferimento del patrimonio artistico italiano”, di cui sono un esempio le sale monografiche dedicate a Pinturicchio, Raffaello e alle Storie di personaggi della famiglia Farnese, da godere pure in ampie e comode sedute con strumenti multimediali.
La collocazione della Galleria nel cuore di Perugia assurge dunque a valore metaforico, poiché è determinante per comprendere la profonda identità di questa splendida città.
Info: https://gallerianazionaledellumbria.it/