Giappone e Sicilia al Fogher di Treno, a Piazza Armerina (EN)
Piazza Armerina. La Villa romana del Casale e Al Fogher, il casello culinario di Angelo Treno ed Enrica Tudisco. Un luogo fra Pirandello e Camilleri, al centro del nulla.
Mi ci portano Silvia e Liborio Polizzi, con la Guida ai Migliori Ristoranti di Sicilia da Gustare. Angelo è stato lo chef del Garibaldi negli anni di Craxi, prima di tornare a casa. Dopo aver girato l’Europa, “aver fatto il gelataro a undici anni, il piccolo barman a 20, lavorato in sala e cucina”, Treno, storico chef delle Soste di Ulisse, è bravo e spiazzante.
“La mia è una cucina naturale, non ossessionata dal chilometro zero. Cucino sempre come se dovessero mangiare dei bambini”. Mediterraneo, quel che gli piace e Giappone. Verdure selvatiche, Angus Aberdeen, foie gras, cervo e aringhe “che noi figli di contadini conoscevamo benissimo. Vengo dalla cucina ancestrale di mia madre. A primavera faceva l’insalata di limone con acqua di fiume fredda”. Che ripropone con l’erba porcellana e crostini di pane.
Usa il limone fermentato, l’albicocca sotto sale per un anno come il suo Umeboshi (prugne con foglie di shiso). Il Bon Bon di pesce con alga di mare in acqua torbata e fiori eduli (whisky Ardbeg!). L’Insalata d’aringa al latte con finocchio, arance, perle di melograno, olio alla vaniglia Bourbon su carpaccio di patate, yogurt, uova d’aringa. Una Capasanta al wasabi e shiso, consistenza perfetta. Linguine con bottarga di tonno, fiori di lavanda e zeste di limone. I dolci di Enrica. Pezzo duro e torta Savoia con granita di cacao.
Grande cantina al piano di sopra, vale il viaggio, dopo un giro al Casale.
Info: https://alfogher.sicilia.restaurant/
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 16 settembre 2018
MARCO MANGIAROTTI