Giratempo, in Piemonte birra di territorio che sfugge all’omologazione
Una birra a dimensione umana. Si sente tutta la “passione della famiglia Bottero per il cibo e per le bevande” nelle produzioni artigianali di Giratempo: nessuna forzatura intellettuale, niente barocchismi vanitosi, assenza di calcolo commerciale, soltanto la gioia di fare birre buone e semplici ma piene di sano sentimento.
Precisa la dichiarata missione: “privilegiare il territorio” e sfuggire “ad ogni precisa omologazione del gusto”.
La sua anima, Lelio Bottero, è uno che di birra ne capisce parecchio, avendo firmato sei libri sulla birra artigianale e realizzato diversi tutorial web sull’argomento. Parlando con lui si coglie l’entusiasmo che mette nell’attività, senza mai rinunciare a un approccio sorridente che sembra di ritrovare nelle sue birre.
La Niimbus Stile Italiano sia al naso che al palato lascia avvertire profumi e sentori del Moscato: entusiasma il tono abboccato che si innesta su quello luppolato. Sul sito si spiega che “nasce da una ricetta originale che vede l’utilizzo di mosto di Uva Moscato e dei suoi lieviti autoctoni aggiunti durante la fermentazione”.
La Niimbus Manico Rosso ha intensi profumi di frutta caramellata, mentre al palato restituisce freschezza, gentilezza e pulizia del sorso. Anche in questo caso c’è l’utilizzo “del mosto di Uva Moscato, aggiunto durante la fermentazione”.
Albina è la birra bianca della casa, la più fruttata e ma anche la più beverina, grazie al basso grado alcolico e l’intenso sentore agrumato.
Yule invece è la birra da meditazione, con il suo possente apporto di gusti scuri e inesorabili come cioccolato e caffè, insieme a un grado alcolico rilevante: la beva è intensa e induce a un godimento lento. Sua caratteristica esteriore, il rivestimento in carta d’alluminio per “essere protetta al 100% dalla luce e da interferenze di origine elettrica che potrebbero influenzare il lento, ma costante lavoro dei lieviti: è infatti possibile invecchiarla ed affinarla per alcuni anni”.
Da segnalare anche una produzione familiare che utilizza “il miglior malto italiano per creare una birra che di certo nulla ha da invidiare alle più blasonate produzioni europee e americane”, secondo le parole di Paola che l’ha intesa come regalo al papà Lelio, il quale ha deciso di battezzarla con il proprio nome.
Bottero produce anche delle bibite gassate, con ricette personali. Interessante il Chinotto, eccellente la Gazzosa. Lo abbiamo intervistato con la nostra telecamera per approfondire il suo mondo: ecco qui di seguito il video.
Info: www.giratempo.it