I clamorosi Brut Nature spagnoli Recaredo da uve autoctone identitarie del Corpinnat in biodinamica
Le ormai fruste polemiche sui presunti difetti della produzione vitivinicola aderente alla biodinamica si sono imbolsite da sole fino a diventare sempre meno rilevanti, smontate dalla crescente qualità dei nettari filosofici inneggianti alla doverosa supremazia di Madre Natura, ma basta un sorso delle bollicine spagnole autoctone di Recaredo a spazzare ogni residua resistenza al vino pulito che avanza, poiché la loro stratosferica qualità è talmente clamorosa ed evidente da essere letteralmente incontestabile, spingendo chiunque le assaggi verso un commosso ringraziamento verso una delle esperienze di degustazione più estasianti al mondo.
La sede del produttore di tanta meraviglia si trova a Sant Sadurní d’Anoia in provincia di Barcellona, meno di diecimila abitanti in Catalogna ed esattamente i vigneti di famiglia di Recaredo si trovano a Corpinnat, nome oggi di una rivoluzione di un gruppo di produttori radicali contro la massificazione degli spumanti metodo classico del Cava, ma in origine indicazione di “un territorio che si snoda tra boschi, colline e torrenti discontinui, il tutto mostrando luoghi di grande bellezza, riparati dall’imponente presenza della montagna di Montserrat”.
Il territorio di Corpinnat, una regione essenzialmente calcarea con paesaggi discontinui, non soltanto “ospita il mosaico di vigneti della nostra famiglia” ma è anche “la culla di grandi spumanti all’interno della storica regione vinicola del Penedès, a sud di Barcellona, dove alla fine del XIX secolo iniziò la produzione di spumanti seguendo il metodo tradizionale”.
La modernità di pensiero e azione dell’azienda non tragga in inganno, perché in questo 2023 ai primi vagiti si celebra il 99° compleanno di Recaredo, lo stesso lasso di tempo trascorso “da quando nostro nonno aprì la prima bottiglia” come ricorda la cantina sul proprio sito.
Era infatti il 1924 quando Josep Mata Capellades “iniziò nel mondo dello spumante come sboccatore e produttore professionista”, ma al tempo stesso rimboccandosi le maniche per lavorare con piccone e pala alla costruzione delle cave proprio sotto casa sua, nel centro storico di Sant Sadurní d’Anoia.
Josep Mata Capellades per questa attività prende come riferimento il nome di suo padre, Recaredo Mata Figueres, nato nel 1878 in una famiglia di artigiani della ceramica e fin da subito si afferma come pioniere nella produzione di spumanti Brut Nature e nella lavorazione di botti di rovere e bollicine a lungo invecchiamento con uva Xarello come protagonista principale.
L’anno di svolta è il 1962 in cui si svolge “la prima vendemmia di una nuova idea, di un altro passo – dei tanti che ne sono stati fatti dal 1924 – verso la definizione di Recaredo”, poiché il capostipite con la complicità dei suoi figli Josep e Antoni Mata, produce per la prima volta la Reserva Particular de Recaredo, con un timbro personale e irrevocabile in grado di rappresentare “il Mediterraneo allo stato più puro: interpreta i terreni calcarei dell’Alt Penedès e trasmette il carattere profondo dei vigneti più vecchi di Xarelello e Macabeo”.
Nel 1975 si afferma in ogni aspetto la presenza della seconda generazione della famiglia Recaredo, con Josep e Antoni Mata Casanovas, figli di Josep Mata Capellades, cui spetta consolidare negli anni la reputazione aziendale come sinonimo di rigore, qualità e, soprattutto, passione per l’eccellenza, segnando uno stile davvero unico “in grado di connettersi onestamente con i paesaggi dell’Alt Penedès”.
Consapevoli della potenza totalizzante della propria passione, con onestà intellettuale dalla cantina qualificano come “ossessione” il loro impegno per il terroir, tale da portarli “a coltivare soltanto i nostri vigneti con varietà tradizionali del Penedès, con un impegno storico per Xarello.”
A partire dal decennio degli anni ’90 è la volta della terza generazione, la quale comprende saggiamente che “per andare avanti è necessario fare dei passi indietro, osservando e ascoltando la natura in cerca di risposte”, un’indagine sfociata in un trattamento della terra “senza fertilizzanti chimici, senza erbicidi, senza fungicidi, soltanto con elementi di origine naturale”.
E’ il preludio del pionieristico passaggio all’agricoltura biodinamica che porterà Recaredo a essere il primo produttore nella regione vinicola del Penedès a ottenere nel 2010 il certificato internazionale Demeter per tale tipologia di viticoltura.
Questi artigiani della terra definiscono suggestivamente la viticoltura biodinamica come “un passo oltre l’ecologia” e la stessa agricoltura bio “che ci avvicina all’equilibrio dell’ecosistema e al rispetto della biodiversità”.
Un rigore talmente lucido e pragmatico da investire ogni aspetto della produzione.
Ne scaturisce così un amore totalizzante per le varietà autoctone di uva, intese come vessillo dell’identità di un territorio.
Lo affermano loro stessi: “Recaredo è fermamente impegnato nelle varietà autoctone in un profondo rispetto per l’identità vinicola del territorio; per questo Recaredo coltiva dalla vendemmia 2014 soltanto vitigni storici della zona, con una dedizione particolare alla varietà Xarel·lo, considerata una grande ambasciatrice del Penedès”.
Una decisione rafforzata nel 2017 dalla rivoluzione di produrre tutti i suoi Corpinnat con mosto biologico per provocare la seconda fermentazione in bottiglia: “in questo modo lo zucchero di canna biologico raffinato viene sostituito dal mosto fiore dei vigneti di Recaredo o dal mosto rettificato biologico concentrato”.
Da qui la scelta di produrre “esclusivamente Brut Nature millesimati contraddistinti dall’impronta del lungo invecchiamento” da un minimo di due anni e mezzo a più di 20 anni con sughero naturale, un materiale tecnicamente adatto a preservare il senso originario di uno spumante a lunghissimo invecchiamento.
Altra peculiarità, sono veri artigiani nel mestiere della sboccatura che espellono le madri manualmente alla temperatura fresca e naturale delle grotte, rendendo gli spumanti “profondi e luminosi, sottili e ricchi di sfumature, essenzialmente adatti ad accompagnamenti gastronomici”.
Merito pure di vigneti caratterizzati da terreni calcarei con rese abbastanza basse, ma di alto livello qualitativo, con i suoli in possesso di “una tessitura schietta, cioè con un equilibrio tra sabbie e argille che facilita il drenaggio quando piove in abbondanza e la ritenzione idrica nei periodi di siccità”, favoriti da un clima pluviale assoggettato all’influenza del Mar Mediterraneo che “si manifesta in inverni miti ed estati secche e calde”.
Tutto questo sottoposto a trattamenti naturali con l’impiego di piante medicinali tra le viti tra le quali prospera un manto spontaneo di piante, un tappeto vegetale “necessario per ammorbidire il terreno, regolare la ritenzione idrica e il drenaggio (fondamentali in una coltura pluviale come quella che pratichiamo) e favorire la biodiversità e l’equilibrio dell’ecosistema del vigneto”.
Un contesto in cui hanno notevole importanza pure i legumi, qui piantati per la loro capacità di fissare l’azoto atmosferico nel terreno e di trasformarlo in nutrienti essenziali per la vite.
Come “sentinelle di paziente e silenziosa attesa, le bottiglie di Recaredo rimangono nel buio delle cantine per un minimo di 30 mesi fino a raggiungere una personalità eccezionalmente unica”, ma nel caso delle più esclusive produzioni delle cantine della famiglia Recaredo “alcuni dei nostri spumanti vengono invecchiati per quasi 30 anni, conservando la delicatezza del tempo e un’elegante complessità di sfumature”.
Lo sconvolgente Brut Nature Gran Reserva Particular da 67% Macabeu e 33% Xarel·lo strabilia con profumi di brandy innestati su note di caramello e tabacco dominicano, mentre una suggestione di whisky torbato introduce al palato albicocca, loto, cannella, olivello spinoso e genziana.
Intenso nell’offrire acidità e sapidità, rende perfettamente il senso del tempo trascorso a maturare.
Il Corpinnat Brut Nature Gran Reserva Serral del Vell da 51% Xarel·lo e 49% Macabeu ha un bouquet di agrumi e pasticceria che irretisce quanto i sapori di cedro, ananas, alchechengi, albicocca essiccata e crema di vaniglia.
Ancora grande acidità e mineralità.
Il Corpinnat Brut Nature Terrers, blend di Xarel·lo (65%), Macabeu (18%) e Parellada (17%), insuffla al naso la percezione di trovarsi dentro un passitaia, preludio alla grande originalità offerta al gusto con una punta di aspro da limone verde stemperata da kumquat, avocado e susina gialla.
La beva brillante è impreziosita da una freschezza aromatica stuzzicante.
Il Corpinnat Brut Nature Rosat Gran Reserva Intens grazie all’86% Monastrell e 14% Garnatxa ti trasporta olfattivamente in un roseto, portando in bocca melagrana, fragolina di bosco, corniolo e karkadè.
Elegante, tenue nell’impatto ma persistente nel finale, dove irretisce con un curioso retrogusto dal tenore abboccato.
Questo mondo di immenso fascino merita un approfondimento di Gianluca Telloli, Responsabile Selezione e Ricerca del distributore Proposta Vini, il quale ci rivela particolari interessantissimi su Recaredo nel video sottostante.
Info: https://www.recaredo.com/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/recaredo/