Formaggi del supermercato: alla Coop, il “fiorfiore” della tradizione
Affinano sempre più l’offerta enogastronomica i supermercati, in cerca di rare tipicità regionali e prodotti sinceri.
Dimostrazione lampante, la linea dei formaggi Fiorfiore della Coop, significativamente presentati “come produzioni che privilegiano il legame con il territorio, le antiche tradizioni e le lunghe stagionature”.
La proposta pone le basi sulla solidità di classici dall’arte casearia insulare come la sicula Provola sfoglia di Montalbano e il Pecorino sardo maturo, oltre a classici regionali come Toma Maccagno e Squacquerone. Sono presenti in questa linea diverse delle Dop più note d’Italia, quali Asiago d’Allevo, Parmigiano Reggiano 30 mesi, Gorgonzola dolce, Mozzarella di bufala campana, Raschera di alpeggio, Pecorino sardo maturo.
A saltare all’occhio però è un’eccellenza meno consueta come il Formaggio di fossa di Sogliano: maturato in ambienti scavati nella roccia, sfodera enorme personalità tenendo in incredibile equilibrio la soavità del latte di pecora di cui è composto e il retrogusto amaro acquisito dal metodo di affinamento.
Più facile l’irresistibile Boscatella del Trentino, prodotta da un unico caseificio a Fiavé: somigliante al brie, restituisce maggiormente il sentore di latte, per nulla inficiato dalla muffa esterna edibile che non cede toni di amaro e ne preserva la dolcezza, mentre la sua cremosa materia grassa stimola l’appetito.
Su tutte però svetta quel miracolo chiamato Pecorino di Farindola, unico prodotto in Italia con caglio di suino. Proveniente dalle alture del Gran Sasso e lavorato da mani femminili, si sottopone a una maturazione di circa cinque mesi che lo rende friabilmente granuloso: ogni sua pepita è un detonatore di gusto che lascia una splendida scia di piccante.