I vini della tradizione altoatesina Griesbauerhof della famiglia Mumelter, vignaioli dal 1785
C’è un anno, scolpito nella storia della famiglia Mumelter, il 1785, quello in cui iniziò a cimentarsi in un’attività a sua volta incisa nelle consuetudini ancestrali dell’Alto Adige, la coltivazione contigua e quasi simbiotica di mele e uva: aggiungete la traduzione di quell’uva in vino e tutto ciò da allora si perpetua ancora oggi nella tenuta Griesbauerhof, con la consapevolezza di avere sedimentato di generazione in generazione una propria tradizione privata che si innesta in quella collettiva di Bolzano, in cui si trova il maso a 300 m/slm, sulle colline tra Santa Maddalena e Santa Giustina.
Le generazioni oggi sono arrivate alla settima e l’assetto della famiglia conta su Georg, Margareth e i figli Michael e Lukas.
L’album di famiglia narra che “a soli 20 anni Georg, dopo aver conseguito gli studi a San Michele in Trentino, succede a suo padre come viticoltore della tenuta”…
… “sin da quel momento lavora sempre con dedizione e motivazione per poter consegnare la tenuta ai propri figli”.
Figli che hanno risposto positivamente alla chiamata.
L’organizzazione a sua volta riproduce una perfetta dinamica familiare, con Georg “padre ed erede della tenuta” che con sua moglie Margareth “decide di dedicarsi alla sua passione e di commercializzare i propri vini esclusivamente in bottiglia”, mentre la citata Margareth a sua volta “giorno dopo giorno e con tanta allegria dà il benvenuto agli ospiti per le degustazioni e li porta con sé in un viaggio nel mondo del vino bolzanino”.
Il figlio Lukas intanto dopo “il periodo trascorso al Geisenheim e molti tirocini inizia la sua vita sulla tenuta, aggiungendoci motivazione e una marea di approcci nuovi”, mentre il fratello Michael nel Freiraum Mumi “può trasmettere il suo amore per il vino a chi lo viene a trovare, per creare un luogo in cui ci si possa sentire liberi”.
Importante poi un cenno al clima, visto che “nella conca bolzanina fa caldo e la nostra uva è delicata: ecco perché puntiamo al tipo d’allevamento tradizionale, la pergola, particolarmente indicata per le varietà Schiava e Lagrein, giusto come aveva fatto il nonno, poi suo figlio e adesso il figlio di costui”.
Il capitolo sulle referenze non può che aprirsi con un ragionamento sulle radici della famiglia, ben piantate in Alto Adige: ciò significa “anche apprezzare le varietà tradizionalmente altoatesine”, infatti “Schiava e Lagrein sono le nostre varietà principali e ne siamo orgogliosi”.
Commuove la dedica all’identitaria Schiava o Vernatsch: “non importa come lo chiamiamo, sono queste le nostre radici qui a S. Maddalena; per tanti solo un vino da tavola, per noi una tradizione”.
Nel caso della meravigliosa declinazione nella referenza Isarcus, l’azienda racconta che l’idea di produrla a Georg sia venuta perché “non voleva una Schiava fresca e semplice bensì carica, con struttura e tannini fini”: dunque ha lasciato appassire l’uva “ma non in stile Amarone, cioè raccogliere e poi appassire, eh no, l’uva appassisce ancora attaccata al fusto incidendo il tralcio prima della raccolta”, quindi “contiene meno acqua e gli zuccheri nelle bacche diventano più concentrati”.
Ne consegue un bouquet di fragola che in bocca muta in forte sensazione di lampone, al fianco di melagrana, ciliegia e cioccolato bianco. Incanta la sua impronta zuccherina quanto l’afflato minerale.
Schiava che ritroviamo nel St. Magdalener Classico per il 98% con un saldo del 2% di Lagrein, la cui vinificazione in acciaio riporta alla più consueta freschezza del vitigno, confermando la fragolina di bosco al naso mentre la bocca oltre al lampone lascia avvertire nettarina e Annurca.
Altro vanto, il Lagrein, una varietà “quasi endemica in Alto Adige, ciò nonostante, il vino cambia sapore a seconda di dove lo si beve: lo notiamo anche nei nostri vigneti; proprio per questo vi vogliamo mostrare tutte le sfumature del nostro Lagrein: classico, riserva e selezione”.
Sfumature che hanno punte di contatto nelle chiare note olfattive di prugna essiccata e violetta, mentre il palato riconosce mirtillo, gelso nero e liquirizia.
Corpo sempre tendenzialmente setoso, materico, con l’invecchiamento si proietta verso una suadente cremosità, mentre il potente tannino viene costantemente bilanciato da una buona acidità.
I rossi della casa contano anche su due internazionali, come il Merlot Spitz con il suo profumo di confettura di mora di rovo e il gusto che parla di mirtillo, rabarbaro, azzeruolo e pepe nero, con un corpo esile che non impedisce la percezione di un buon nerbo.
Per il Cabernet Sauvignon Riserva invece ci si muove nel terreno della classicità con un bouquet di frutti di bosco e sensazioni di ribes rosso, marasca e ruta.
Per i bianchi, spazio all’elegantissimo Weissburgunder che profuma di frutta esotica conducendo sapori di alchechengi, ananas, bergamotto e una punta di camomilla. Lievemente minerale, seduce proprio con la sua delicatezza.
Anche il Pinot Grigio è al suo meglio, dalla florealità del bouquet alla complessità sensoriale tra yuzu, pere Williams e mela cotogna.
Da citare la partecipazione della cantina al bellissimo e importante progetto Tirolensis Ars Vini (http://www.tirolensisarsvini.it/it/) frutto di “6 viticoltori che sono diventati amici attraverso la ricerca della qualità”, seguendo il principio “se prendi il meglio di ognuno, dovrebbe emergere qualcosa di straordinario – la crème della crème per dire”: ecco “come è nata l’idea di produrre vini congiunti; anno dopo anno, ogni tenuta contribuisce con una parte delle proprie uve migliori, dalle quali vengono prodotti” dei vini come il Rosé Brut Tirolensis Ars Vini, metodo classico di Lagrein che evolve 24 mesi sui lieviti.
La rosa innerva il bouquet, mentre in bocca le intense bollicine trascinano fragolina di bosco, mandarino tardivo, papaya e maracuja. Dal bel colore tra il ramato e il rosa antico, sfodera una beva clamorosamente ghiotta.
E’ proprio a Georg Mumelter che abbiamo chiesto maggiori dettagli sull’attività secolare della famiglia e gli esiti odierni dell’azienda: possiamo ascoltarlo nel video sottostante.
Info: https://www.griesbauerhof.it/it
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/griesbauerhof/