I vini delle sabbie di Ca’ Nova, nell’area di Comacchio
Li chiamano i Vini delle Sabbie, come si legge a grandi lettere nella home page del sito del Consorzio Tutela Vini D.O.C. Bosco Eliceo che fa riferimento a una particolarissima area vitata nell’area della valle di Comacchio, all’interno del Parco Regionale del Delta del Po della Regione Emilia Romagna.
Non è ovviamente l’unico territorio in cui si producano vini delle sabbie, ma è probabilmente quello in cui ne hanno maggiormente fatto una questione identitaria oltre che elemento prioritario di comunicazione.
“La particolare umidità, le nebbie, l’aria e il terreno salmastro per la vicinanza del mare determinano il carattere dei quattro vini D.O.C. del Bosco Eliceo: Fortana, Merlot, Sauvignon e Bianco del Bosco (70% Trebbiano e 30% Malvasia, nda)”, spiegano dal Consorzio.
In effetti qui i vini vengono diversi. I terreni sabbiosi, le viti su piede franco, le particolari condizioni climatiche, sono tutti elementi che concorrono a conferire caratteristiche differenti a vitigni che conosciamo con altre qualità organolettiche.
Noi siamo rimasti ammirati dall’azienda agricola Ca’ Nova di S. Giuseppe di Comacchio e da chi la gestisce, Marino Fogli.
Lui faceva tutt’altro mestiere, ma la vigna ha sempre rappresentato una tradizione di famiglia, prima di diventare oggi attività principale.
Si vede come gli brillano gli occhi quando ti conduce tra i filari di viti che suggestivamente sbucano dai granelli di sabbia.
Sorridente, ti racconta i ricordi di lui bambino che apprendeva di quella tradizione vitivinicola contadina da sempre radicata nel territorio, tanto da esprimere un tempo quantità rilevanti.
Oggi invece è la qualità a colpire, insieme a una filosofia produttiva rispettosa della natura e soprattutto delle spontanee caratteristiche delle uve.
Il suo Bianco del Bosco nella versione frizzante è delicatamente abboccato, vivace con equilibrio, pieno di frutta a polpa bianca screziata da leggera aromaticità.
Il Fortana frizzante è vinoso, sa di cantina, in un misto di acidità e tenue dolcezza: i tannini zampillano sul palato, gratificato anche da una spuma densa. Magnifico vino da anguilla o da classico accompagnamento ai salumi.
Nella versione ferma il Fortana rafforza l’importanza dei tannini, sfoderando un retrogusto amabilmente amarognolo che trasmette anche un ricordo di ribes; leggero il corpo, così come il grado alcolico, attestato sugli 11 gradi.
Il Merlot è fresco e acido, sa di composta di lampone: bello il suo colore rubino che sfuma in un’unghia pronunciata.
Il Sauvignon è quello che più di tutti si carica del prevedibile salmastro, esaltando una suadente mineralità.
Il Diva Marina è un delizioso spumante rosato di Fortana, una carezza in perfetto equilibrio tra acidità e vena dolce, mentre il sorso rivela un roseto che avverti anche al naso.
I nostri preferiti tuttavia sono i due vini più rustici e irregolari di Fogli, sapendo che in un caso è anche quello più amato da lui stesso.
Si tratta del Pampino, versione più casareccia del bianco frizzante della casa, frutto delle uve meno selezionate e pregiate, ma proprio per questo dotato di una personalità più originale e prepotente.
Il vino più straordinario di Fogli però è quello che tiene nascosto, tanto da non distribuirlo, relegato al consumo personale. Si tratta della sua versione di un rarissimo antico autoctono, unico esclusivo del territorio comacchiese, la Russiola.
Dà vita a un vino che tende naturalmente al rosato, decisamente spiazzante e ostico, ma proprio per questo di enorme fascino. L’acidità è violenta ma non copre l’importante abboccato, creando una commistione di sensazioni confliggenti in cui sei costretto a inseguire particolari sfuggenti, fino a quando l’ossigenazione non attenua un po’ il suo tumultuoso ma seducente squilibrio. Un vino così unico meriterebbe comunque di essere conosciuto.
Esiste una versione commercializzata (da un’altra azienda), vinificata dolce, ma decisamente non funziona, perché non riesce a governare questo vino dai sentori scalcianti che esprime il meglio di sé nella variante secca.
Andiamo a conoscere i particolarissimi vini della sabbia dalle parole di Marino Fogli.
Info: www.consorzioboscoeliceo.it