I vini di Sukula, Barolo e Barbera nati dall’amore per il Piemonte
Il distributore Proposta Vini paragona l’affascinante vicenda fondativa della cantina Sukula a un possibile romanzo di uno scrittore britannico innamorato della Francia, quel Peter Mayle del quale i wine lovers conoscono certamente Un’ottima annata (2004) almeno nella trasposizione cinematografica: nel caso della storia di quest’azienda, la trama ideale narrerebbe di una curiosa triangolazione in cui i protagonisti sono un cuoco, la moglie e… il Nebbiolo, tutto ambientato nel rigoglioso paesaggio viticolo di Serralunga d’Alba in provincia di Cuneo.
Dalla letteratura alla realtà, la moglie in questione si chiama Riikka Sukula, è finlandese, innamorata del Piemonte e selezionatrice di vini per la sua azienda finnica di importazione di vino Belmondo quando nel 2005 individua in questo lussureggiante scorcio nel cuore delle Langhe “il luogo perfetto per cambiare vita e dedicarsi alla produzione di Barolo con il marito, il cuoco finlandese Jyrki Sukula” chiamato anche Cuoco Pazzo, il quale si definisce “un superuomo generale del cibo, della gastronomia e del vino con più di 35 anni di pratica nelle cucine dei ristoranti, davanti alle telecamere, alle aziende del settore alimentare” che negli ultimi ha avuto come scopo “rendere il mondo un posto migliore sviluppando prodotti e concetti alimentari sostenibili”.
Quella dell’enologa Riikka Sukula “è una storia di romanticismo e sogni realizzati: sentendosi ripetutamente ripetere che la vera arte della vinificazione avveniva in vigna, voleva sperimentare in prima persona la magia stagionale dell’anno vinicolo”, così ha accettato la sfida di riportare all’antico splendore i vigneti di nebbiolo che circondano la tenuta in cui si trova la fattoria restaurata da lei quando era quasi in rovina nel 2005.
E’ stato proprio nel periodo in cui si sono svolti i lavori di ristrutturazione che Riikka “ha iniziato a studiare le tecniche di vinificazione con l’agronomo Gianpiero Romana e nel 2006 ha prodotto la prima annata della tenuta, un Langhe Rosso (Meriame Langhetta)”.
Però “molte delle viti originarie di Nebbiolo avevano un disperato bisogno di essere ripiantate e così iniziò un lento progetto di ricostruzione fatto di pazienza”, portato a termine lentamente e con metodo nel 2014.
Ne sono derivati poco meno di due ettari vitati, estensione “che consente un’incredibile attenzione ai dettagli che non sempre si trova in altre cantine della regione”: grazie alle “dimensioni limitate della produzione della tenuta e di un occhio attento alla qualità, Sukula produce soltanto 4.500 bottiglie all’anno ed è considerato un micro-produttore”.
Alla cantina Sukula si concentrano “sul re e la regina delle uve italiane: nebbiolo e barbera”.
Due i vitigni, due le referenze prodotte, entrambe con uve in purezza.
Il Barolo Meriame si presenta all’olfatto intrecciando il tabacco alle erbe spontanee selvatiche, riservando al palato sentori di prugna, mora di rovo, cotognata, liquirizia e carruba.
Materico, austero, incanta con una bell’impronta zuccherina pari all’intensità tannica.
Il Barbera d’Alba Meriame è un trionfo di frutti rossi già dal bouquet, confermati in bocca da sensazioni di lampone, mirtillo e ribes nero, insieme a ciliegia, amarena e una nota vanigliata, creando un forte impatto fruttato in un sorso carezzevole e avvolgente.
Abbiamo chiesto a Riikka Sukula di aggiungere le proprie considerazioni personali a commento di questa avventura sfociata in due grandi vini: ci ha risposto nella video-intervista che trovate di seguito.
Info: https://www.sukula.com/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/sukula/