I vini pugliesi biologici di Petracavallo, come quelli del nonno
Un giovane che parla di tradizioni antiche ed elegge a esempio il proprio nonno, colpisce e dà speranza. Avviene nel territorio di Mottola, nella Murgia Tarantina, in Puglia, dove Vito D’Onghia fa vino nella sua azienda chiamata Petracavallo.
E’ qui che Vito fa “tutto come faceva mio nonno”, quindi “la raccolta a mano, la separazione degli acini dai raspi, la macerazione sulle bucce senza lieviti aggiunti, la spremitura con l’antico torchio della mia famiglia, la fermentazione spontanea in acciaio e l’imbottigliamento manuale”.
I vini, di tre tipologie, sono frutto di uve autoctone di Primitivo, Negroamaro (versione rosato) e il Minutolo (fino a poco tempo fa chiamato Fiano Minutolo), “nel pieno rispetto della tradizione, della natura e dell’ambiente, cercando di lasciare invariato il gusto, il profumo e il colore del vino”.
“E’ partito tutto quasi per gioco, quasi una scommessa tra me e mio padre” si legge nel sito dell’azienda, in cui viene citato anche Peppino, il padre di Vito, anch’egli viticoltore con molti anni di esperienza alle spalle.
Qui si afferma la filosofia aziendale, produrre vino naturale e artigianale “che sia espressione del territorio in cui si sviluppa, trattando la terra e la vigna col massimo rispetto, accompagnando l’uva nelle varie fasi della sua trasformazione da materia prima a bevanda imbottigliata e pronta da consumare, con una sua storia da assaporare e degustare”.
Per il consumatore, la garanzia di vini Petracavallo ricavati da uve coltivate con metodi tradizionali, non trattate con pesticidi, con ridotta presenza di anidride solforosa e nessuna traccia di enzimi o additivi.
Ecco la videointervista in cui Vito D’Onghia racconta i suoi vini.
Info: petracavallo.wine