I vini sinceri di Quaquarini: i magnifici rossi dell’Oltrepò Pavese
Competenza e creatività, umanità e scienza, umiltà e determinazione; e ancora, capacità imprenditoriale e rispetto sacro della terra, profitto economico e responsabilità sociale: elevate tutti questi estremi al massimo livello e avrete una sintesi dell’Azienda Agricola Quaquarini Francesco.
Andrebbe soltanto aggiunto un piccolo particolare: fa dei vini strepitosi.
Li fa in Oltrepò Pavese. Precisamente in quel di Canneto Pavese, non un mero dettaglio toponomastico, visto che qui si mastica – oltre che bere – vino da qualche millennio.
E’ da tre generazioni che la famiglia Quaquarini “si occupa di produzione vinicola: oggi l’azienda è guidata da Francesco e dai figli Umberto e Maria Teresa; Umberto è il creatore di ogni inconfondibile vino firmato Quaquarini mentre Maria Teresa dirige il marketing, coordina la rete commerciale e l’immagine aziendale”.
Dichiarando fin da subito la missione di rispettare “la terra, l’ambiente e il lavoro”, si definisce “una vera e propria azienda-filiera del vino: dalla fase delicata e manuale della coltivazione della vite e della vendemmia, la cura e il meticoloso controllo della produzione sino alla messa in bottiglia e alla vendita del vino; una realtà a conduzione familiare che produce vini della tradizione locale di alto livello e genuinità, garantendo un ottimo rapporto qualità-prezzo”.
L’azienda ha adottato pionieristicamente già oltre vent’anni fa il metodo di produzione biologica, oggi pienamente certificato, attraverso la tecnica di inerbimento. “Una scelta etica e consapevole” la definiscono, perché “scegliere il biologico significa abbracciare e favorire uno stile di vita sostenibile, per sé e per gli altri, nell’ottica di un futuro migliore per tutti”.
Da qui la decisione di sostenere la biodiversità, non avvalersi di mezzi tecnici di sintesi chimica, rifiutare gli OGM, custodire e rispettare il paesaggio rurale.
I vini di Quaquarini sono una lunga sequenza di capolavori. In questo servizio ci concentreremo sui rossi dell’azienda.
La Bonarda frizzante è succosissima, dallo spirito abboccato e freschissimo al tempo stesso, un’esplosione di gusto trionfale.
Seducente il profumo di composta, con nota di sambuco. L’uvaggio è composto da 85% Croatina, 10% Barbera e 5% Ughetta di Canneto.
Anche nella versione frizzante la Barbera è in piena regola come deve essere, intensamente vinosa sì ma di buon corpo. Il sorso è carnoso, spesso, infiocchettato da un tannino gentile. La bocca viene invasa di importanza antica, ingentilita da una giusta acidità. Le bollicine sono appena accennate, il necessario per renderla vezzosamente pétillant. Ha un saldo del 10% di Croatina.
Il Buttafuoco frizzante è cremoso, intenso, con la sensazione vinosa che lascia spazio a confetture di sottobosco. Acidità spinta ma equilibrata da una meravigliosa freschezza aromatica. Sontuosa la sua vivacità.
E’ un blend con 50% Croatina, 30% Barbera e 20% Ughetta di Canneto.
Il Sangue di Giuda, “fiore all’occhiello di Canneto Pavese, è il vino rosso dolce per eccellenza”: quest’ultima affermazione vale non soltanto per l’Oltrepò pavese, ma per tutto il territorio nazionale. Noi abbiamo provato la versione chiamata Acqua Calda, dal nome di una Vigna Storica del Sangue di Giuda, “esposta ad ovest sulle sabbiose terre della strada dell’Acqua Calda, antica zona termale”.
Parliamo di un vino semplicemente miracoloso: perché soltanto ricorrendo all’accezione laica del lemma “miracolo” si può spiegare un sapore talmente sublime da essere quasi insostenibile, perché ti conduce fino all’estasi assoluta. A ogni sorso è un’epifania che ti fa serrare gli occhi, come se stessi sognando di trovarti tra gli dei dell’Olimpo a godere dell’Ambrosia. Ma a un miracolo vero abbiamo realmente assistito durante la nostra degustazione: una cuoca di ottimo palato ma totalmente astemia, convinta ad assaggiarlo, ne ha bevuto un buon bicchiere, arrivando perfino a fotografare l’etichetta per poterne ordinare delle bottiglie! Ampia la gamma degli abbinamenti, dal dolce al salato, ma già da solo merita di essere aperto e degustato. Le uve che concorrono a tale prodigio sono 65% Croatina, 25% Barbera e 10% Ughetta di Canneto.
Il Buttafuoco Storico Vigna Pregana prende il nome dal vigneto di provenienza. Fa parte del Club del Buttafuoco Storico, creato nel 1996 con l’intento “di collaborare nella ricerca delle caratteristiche storiche, nella selezione delle vigne più vocate, nella produzione controllata, nella promozione del vino Buttafuoco” (http://www.buttafuocostorico.com/#!/it/Il%20Club). Umberto Quaquarini è uno degli undici giovani viticoltori che hanno fondato il Club.
Affinato in barrique, ha profumo pieno e denso, una sensazione di masticabile già all’olfatto. In bocca l’entrata è di liquirizia e toni erbacei, con il frutto che emerge lentamente, mentre nel finale vengono rilasciate le note zuccherine dell’uva. L’uvaggio prevede 50% Croatina, 35% Barbera e 15% Ughetta di Canneto.
La Riva di Sass, spiega l’azienda, è la “Bonarda prodotta solo e unicamente da aziende agricole associate al Distretto del vino di qualità dell’Oltrepò Pavese che sviluppano in pieno la filiera di produzione; prodotto secondo i rigidi canoni dell’agricoltura biologica e senza aggiunta di solfiti nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute”. Qui il blend è 85% Croatina, 10% Barbera e 5% Ughetta di Canneto.
Intenso il suo bouquet di fiori di selva sbocciati. Fitto ma sottile il tappeto di bollicine, come una carezza continua che veicola sentori di frutti rossi essiccati, con piacevole nota finale amaricante. Vino austero che non cerca compiacimento: conquista con una personalità solida, senza ruffianerie enoiche, con rara autenticità.
Blau è un Pinot Nero in purezza vinificato con uve provenienti da una zona vocata della Francia nell’ambito di un progetto di studio universitario. Il lignaggio e l’allure accademica sembrano ritrovarsi nel vino, per l’austerità con cui si propone fin dal primo approccio, prima di sciogliersi in note organolettiche più empatiche. Frutta e pepe intensi e nette come il vitigno pretende.
La Barbera ferma della cantina richiama la Vigna Poggio Anna, “dal nome della residenza di campagna di un tenore scaligero” che “è situata sul crinale della collina di Monteveneroso, con esposizione a sud; il terreno argilloso e calcareo permette di produrre un vino rosso, caldo, armonioso, austero”.
Alle note dell’azienda, condivisibili, va aggiunto a favore di questa Barbera particolare un contributo maggiore del solito dei sentori speziati che la rende irresistibile. Saldo del 10% di Croatina.
Da registrare due felici incursioni di Quaquarini in mondi contigui, come i vini aromatizzati e i distillati.
Prodezza clamorosa il Buttafuoco Chinensis che partendo dalla base di un ottimo vino, procede all’affinamento in piccole botti di Rovere e all’infusione “con erbe officinali quali infuso di corteccia di China Calissaia e di legno di Quassio, radice di Genziana, semi di cardamomo, bacche di ginepro, fava tonca, macis, camomilla”. Come nella migliore tradizione alchemica, la ricetta a lungo studiata e assiduamente inseguita da Umberto compie il prodigio di trasformare il vino in oro, perché impossibile pensare a un aromatizzato più splendente e prezioso. La sua fantasmagorica armonia di sentori si ricompone in un gusto fenomenale nel suo tenere insieme intensità zuccherina e componenti vegetali, tutto innervato da note linfatiche che mandano in visibilio.
Sempre dal Buttafuoco, quello storico, deriva la grappa della casa, di buon nerbo con i suoi 45 %. Al naso esplode il corredo mutuato dal vino, di cui si coglie perfettamente distinguibile ogni sfumatura.
Al palato ha elevata acidità che si stempera su toni abboccati più spiritosi. Bel finale ricco di complessità definita che regala un arcobaleno di sensazioni.
Umberto Quaquarini è (anche) l’enologo dell’azienda e ciò spiega la sincerità estrema dei vini dell’azienda, perché in ogni loro goccia si avverte l’amore speciale che viene messo nel farli. Vista la sua competenza tecnica generale e considerato che questi vini li fa proprio lui, abbiamo chiesto a Umberto di raccontarci i fantastici rossi di Quaquarini: lo ha fatto nel video che segue.
Incontrando di persona Umberto Quaquarini, si rimane molto colpiti dalla sua persona(lità), le cui virtù rispecchiamo fedelmente quelle degli straordinari vini prodotti. Quindi parliamo di sincerità, onestà, semplicità, integrità, forte legame con i valori ancestrali più elevati dell’Uomo, come Famiglia, Lavoro, Territorio, Tradizione, rispetto per la Natura, trasparenza, empatia verso gli altri. Ammirevole la sua umanità generosa e accogliente fino a commuovere, semplice e unica come i suoi vini.
Non è un caso se il più elevato rappresentante delle nostre istituzioni in materia agricola si sia sentito in dovere di recarsi in visita all’azienda, facendolo in forma privata e riservata, come lo stile discreto di Quaquarini pretende.
Umberto e la sua azienda familiare rappresentano il Paese migliore, una realtà etica che è una lezione di dignità esemplare in un’Italia tartassata da mediocrità e malaffare. Anche nei loro vini, a ogni sorso, si avverte una stilla della fatica in vigna e poi in cantina, ma anche la pulizia con cui lavora l’azienda, senza dimenticare il succoso godimento per i gusti unici e appaganti dei loro nettari.
Info: www.quaquarinifrancesco.it
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