Il Bariletta, vino autoctono del casertano, star nel varesotto
E’ un pezzo di storia nascosta di un angolo della Campania, ma è diventato di culto nel Nord Italia grazie a un magnifico locale varesotto, l’Osteria dei Peccatori di Gallarate che ne ha fatto un vanto della propria carta dei vini. Merito del talento e dell’impegno di Anna Mascolo, esperta di vini che gestisce la sala dell’Osteria e che non manca di suggerire ai clienti di provare questa meraviglia del Sud. Ottenendo sempre più entusiastica adesione da parte dei numerosi clienti che non mancano di chiederlo a ogni pasto.
Parliamo del Bariletta, vitigno antichissimo tipico della zona di Caserta, diffuso già al tempo dei Romani.
A riscoprirlo è stata l’azienda Telaro, titolare già di una strepitosa Falanghina da vendemmia tardiva. Telaro coltiva il Bariletta su terreno vulcanico, vinificandolo quasi in purezza. Il Bariletta Roccamonfina IGT di Telaro infatti ha un 80% di Bariletta e il rimanente 20% di un’altra antica gloria enoica locale, il Casavecchia. Tutto l’affinamento avviene in acciaio e poi in bottiglia, radicalità alla quale plaudiamo.
Il risultato è una sorpresa scioccante. Colore rubino intenso e profondo, una volta ossigenato si carica di corpo. Profuma come un rovo di more. In bocca è un effluvio di marmellata di frutti rossi maturi. Acido, poco tannico, di formidabile beva grazie a un finale leggermente abboccato. Uno dei più particolari vini italiani.
Rendiamo allora giusto tributo a chi ci ha creduto, come Anna Mascolo, la quale ci racconta questo vino nel video che segue.
Info: www.vinitelaro.it, www.osteriadeipeccatori.it