Il birrificio artigianale veneto San Gabriel, stile bavarese con le materie prime del trevigiano
E’ tra i pionieri della birra artigianale italiana, essendo stata fondato nel 1997: da allora il birrificio San Gabriel “ha prodotto milioni di litri di buona birra, nel solco di una tradizione che coniuga la sapienza codificata dei mastri birrai bavaresi alle materie prime uniche del territorio circostante, dal radicchio rosso di Treviso dell’Ambra Rossa, ai fichi di Tarzo all’orzo nostrano della Buschina”.
La storia narra che “a Levada di Ponte di Piave, ad un incrocio sulla via Postumia, sorgeva un opificio dove venivano tagliati i tronchi d’albero che vi giungevano trasportati dalla corrente del fiume Piave, legati in grandi zattere e condotti dalle mitologiche figure degli zattieri: al culmine del suo splendore, più di un secolo fa, gli alberi tagliati nel Cadore e nella Val Visdende arrivavano in tal numero che, a Levada, la prima piccola segheria fu ampliata, diventando un vero e proprio complesso industriale tra i più importanti della zona; successivamente, nel corso del ’900, le condizioni del Piave cambiarono e sia l’uso della sua acqua per l’irrigazione, sia le dighe che venivano costruite una dopo l’altra lungo il suo corso, resero impraticabile l’antico commercio del legname”.
In questo modo “l’opificio di Levada, con altre centinaia di stabilimenti simili, chiuse i battenti e, insieme all’avventuroso mestiere degli zattieri, finì dimenticato dalla storia”, ma oggi quell’antico opificio è risorto tornando a essere luogo di lavoro e creazione oltre che testimonianza della memoria locale.
Da qui la definizione di Borgo della Birra, dove “negli edifici e nelle stanze che videro la fatica di decine di operai, è tornato il lavoro, con lo stabilimento del Birrificio Agricolo San Gabriel, nel quale si crea e produce una birra artigianale eccellente e legata alla terra in cui nasce”.
Tutte straordinarie le produzioni del birrificio, a partire dalla IPA chiamata Esportazione i cui pregiati luppoli utilizzati “donano all’olfatto spiccate fragranze floreali e fruttate”…
… la Weizen prodotta con 50% di frumento dal “colore oro antico opalescente con schiuma generosa, fragrante aroma di lieviti freschi e frutta, corpo strutturato, con gusto di banana e mela matura, delicatamente speziato”…
… la Bionda dal “colore giallo oro luminoso con schiuma fine, fresco profumo di cereale e fieno, corpo maltato in armonia con l’amaro di pregiati luppoli”…
… la Nera di Tarzo contraddistinta dalla presenza dei “fichi più pregiati d’Italia” raccolti da una pianta “che prospera nella pedemontana, conosciuta per il suo microclima mite”…
… quindi la On che punta a essere “una birra facile e leggera, vigorosa e dissetante, adatta ad ogni momento della giornata”…
… una tradizionale doppio malto italiana come l’aromatica Buschina con orzo coltivato nelle campagne di Busco di Ponte di Piave…
… l’Ambra Rossa magnificamente segnata dall’amaricante del Radicchio, gloria vegetale del posto…
… la Del Tempio esaltata dai quattro cereali utilizzati che donano sensazioni fruttate e speziate…
… chiudendo con le convincenti Senza Glutine e la felice sperimentazione di Uvae.
Da aggiungere l’eclettismo a tavola di queste birre versatili ed estremamente appaganti.
Info: https://www.sangabriel.it/