Il Brunello di Montalcino di Col di Lamo, un sogno da sorseggiare a misura di madre e figlia
Un dichiarato omaggio da donna a donna, in cui all’essenza femminile sono associate parole chiave come leggerezza, determinazione e tenacia, caratteristiche pugnaci di persone per le quali “nulla è impossibile”, alla stessa stregua della terra “che genera e si rigenera ogni giorno dal suo immenso, misterioso grembo, come la vigna che si flette sotto il fardello dei grappoli, suoi figli, senza mai spezzarsi”: è questo “l’aroma inconfondibile” che Giovanna Neri ritrova nei vini che produce insieme alla figlia Diletta con l’azienda Col di Lamo al Podere Grosseto n° 28 di Torrenieri-Montalcino in provincia di Siena, in Toscana.
Giovanna la grande passione per il vino l’ha ereditata dal padre…
… ma sembra oggi dedicarla soprattutto alla figlia che l’affianca con dedizione e competenza nell’attività vitivinicola, convinta nell’individuare l’unicità dei propri prodotti in “quell’amore esclusivo che solo una donna, una madre, può provare per un figlio”.
Questo idillio familiare si svolge sullo sfondo bucolico di un anfiteatro naturale affacciato sulla valle dell’Asso a circa 300 m s.l.m. “in una delle zone più suggestive della Toscana” situata tra Montalcino e le colline della Val d’Orcia, estendendosi per un territorio di circa 80 ettari, di cui 6 coltivati a Brunello di Montalcino e 1,5 a Rosso di Montalcino.
I terreni di scheletro fine sono sottoposti al regime biologico certificato e la loro collocazione “gode di un peculiare microclima caratterizzato da forti escursioni termiche estive che garantiscono qualità longeve”.
La cantina è ritenuto il luogo in cui “il Sogno prende forma” e in effetti onirica lo è fin dalla sua iconica concezione ingegneristica, una “struttura innovativa espressione di un concept architettonico sofisticato e lineare che prende volutamente le distanze dalle realtà vernacolari per rivolgersi al mondo internazionale dei cultori del vino, perfettamente integrata nel paesaggio”, ovvero “nel declivio naturale delle colline coltivate a Brunello di Montalcino che la cingono tutto intorno”.
Gli ambienti interni invece “sono organizzati seguendo il ciclo di produzione del vino, secondo un percorso rotatorio, organizzato attorno alla corte interna, il cui giardino omaggia la tradizione toscana: una posizione a dir poco strategica, grazie alla quale è possibile garantire un regime produttivo sostenibile e una temperatura interna naturale costante, perfetta per l’invecchiamento dei vini”.
Quasi apodittico individuare nel Brunello di Montalcino Selezione a Diletta il vino di punta della casa, con quella sua vigorosa apertura olfattiva su note di spezie, cuoio e tabacco che al palato muta in un annuncio di prugna pronto a fondersi con una sorprendente nota amaricante in grado di richiamare la genziana, per poi arricchirsi con echi di sorbo, barbabietola e marasca.
Denso, tannico, un capolavoro dall’abbraccio avvolgente.
La versione più basica del Brunello di Montalcino di Col di Lamo conferma il carattere erbaceo ma lo smorza con sentori ipogei, balsamici e perfino torbati, affiancando alle già note presenze di prugna e marasca anche mora di rovo, ribes nero e perfino una screziatura di noce moscata.
Se ne avvantaggia il caleidoscopio sensoriale che lo trascina verso una beva più semplice e immediata.
Completa il quadro il Rosso di Montalcino che cede struttura a favore della morbidezza, stendendo un tappeto di soavi frutti rossi nel bouquet e irretendo il gusto con ciliegia, lampone, melagrana e cioccolato al latte.
Vino che punta alla golosità senza mezzi termini, per fortuna.
Un’esperienza così particolare necessita di un approfondimento dalla viva voce di chi ne è protagonista, così abbiamo intervistato con la nostra telecamera Diletta Pieraccini che adesso potete vedere e ascoltare nel video sottostante.
Info: https://coldilamo.com/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/col-di-lamo/