Il Brunello di Montalcino di Palazzo, tutte le sfumature dell’eccellenza
Tutte le possibili declinazioni del Brunello di Montalcino raccolte in un’unica cantina a vera conduzione familiare: dalla freschezza del frutto al possente invecchiamento, fino alla sublimazione superalcolica, ogni tonalità di questa eccellenza enoica è presente nei prodotti dell’Azienda Agricola Palazzo.
E’ come se i Palazzo non volessero perdere neanche una stilla del patrimonio organolettico di una delle uve più preziose del mondo, quel Sangiovese che nella loro Montalcino, in provincia di Siena, eleva il proprio nome fino alle vette del mito rappresentato dalla denominazione Brunello.
I vini di Palazzo partono da quando il Brunello non si può chiamare così, pur avendo in comune le uve (Sangiovese in purezza) e la tecnica di vinificazione: è il Rosso di Montalcino che restituisce tutto il fruttato acuto e intrigante di viti miracolose.
Il passo successivo prevede un saldo di Merlot (5%) e Cabernet (5%), in quell’Alcineo in cui la polpa del frutto si ispessisce, rendendo le sensazioni più dense ma anche maggiormente carezzevoli per il palato.
Quando arriva il battesimo come Brunello di Montalcino , il vino di Palazzo diviene un’epifania che parte dal sottobosco per tuffarsi nelle sensazioni zuccherine di una composta. Dall’annata 2011 alla 2012, è tutto un gioco a distinguersi sulla base di una maggiore presenza varietale nel secondo, mentre nel primo sono più marcate le note vegetali.
Si arriva quindi al Brunello Riserva, “prodotto solo nelle annate migliori, con uve molto selezionate provenienti dai nostri vigneti di Sangiovese Grosso” informano le note dell’azienda, per un vino che si presenta da solo in bocca come una carezza tanninica, mentre si spande il valore del tempo della sua maturazione. Incredibile nella Riserva 2009 quanto siano vive acidità e freschezza fino all’ultimo sorso, impreziosite dal ricordo di un succo di frutti rossi.
La completezza della rappresentazione di questo mondo si ha con le grappe ottenute “dalla leggera pressatura delle vinacce che ci forniscono le nostre uve di Sangiovese Grosso”, consegnate “entro 48 ore dalla svinatura alla distilleria”.
La Grappa di Brunello bianca ha un bouquet pieno, denso, sviluppando una massa di profumi così compatta da essere materica, passando dal floreale al carbonico nel corso del medesimo sorso. Al palato è gentile e fresca, con un po’ di alcolicità che pizzica la parte alta della bocca, mentre il finale regala sensazioni varietali già rinvenute nell’uva.
La Grappa di Brunello riserva rivela la barrique tagliando i profumi vivaci e facendoli virare verso un tenue sentore di legno. Al palato alla vaniglia si aggiunge anche un retrogusto di scorza d’agrumi.
Per tutti i prodotti vale una medesima sensazione, quella di trovarsi davanti a un prodotto che segue una tradizione antica e quindi eterna, tendente all’assoluto della Storia, lontana dall’omologazione delle mode e proprio per questo sempre moderna.
Palazzo infatti vuol dire un’intera famiglia al lavoro nei vari aspetti della vita di una produzione vitivinicola. Non a caso “tutte le fasi della filiera di produzione, dalla coltivazione della vite, alla vinificazione, l’invecchiamento, l’affinamento, l’imbottigliamento ed il confezionamento, fino alla vendita del vino, sono curate direttamente dalla famiglia: le uve vengono raccolte rigorosamente a mano ed accuratamente selezionate per garantire la massima qualità del vino”.
Nel video che segue, ecco la nostra intervista a Elia Loia.
Info: www.aziendapalazzo.it