Il Giardino dell’Orco, oasi ortofrutticola della Campania
Tra i diritti dei bambini c’è quello di sporcarsi tra foglie e terra, di sentire e riconoscere gli odori della natura e di respirare aria pura. Così come per gli adulti c’è il diritto di vivere un tempo non già programmato e di godere dell’alba o di un cielo stellato. Questi sono solo alcuni dei “diritti naturali” che propone l’azienda agricola Il Giardino dell’Orco, nella sua ricca offerta di attività ed iniziative incentrate sull’esperienza della natura.
Il Giardino dell’Orco si sviluppa nel cuore dei campi flegrei, sul lago d’Averno; il suo nome deriva dalla celebre mela annurca campana, denominata mala orcula da Plinio il Vecchio, perché il frutto ebbe origine nei pressi di quella che veniva considerata la porta degli inferi, proprio il lago d’Averno.
Ma tutt’altro che infernale si presenta lo scenario di pace di questi luoghi, che spiazzano come gesti gentili ed inaspettati. Colpisce il silenzio. In realtà, assenza di rumore e presenza di suoni ormai quasi inusuali: come il soffio del vento e il canto degli uccelli.
La coltura del giardino rispetta il calendario naturale e la cura delle piante avviene solo con metodi naturali, senza l’utilizzo di prodotti chimici. Seguendo il ciclo delle stagioni si coltivano pomodori, patate, zucchine, carote, insalate…e tanta frutta, specialmente gli agrumi.
Appassionati ortisti possono coltivare il proprio orto tutto l’anno, godendo appieno della natura che li circonda. Perché Ernesto Colutta de Il Giardino dell’Orco ha creato un luogo dove le persone possano recuperare un rapporto con l’ambiente e, attraverso il contatto fisico con elementi naturali, anche migliorare il rapporto con sé stessi.