Il Museo Archeologico dell’Umbria a Perugia, la “più importante raccolta dell’Italia centrale”
Una perfetta dimostrazione di come la memoria affidata a testimonianze della stratificazione evolutiva nei millenni di collettività in divenire sia la bussola più affidabile per orientarsi nella conoscenza del Volksgeist: lo spirito del popolo perugino e per estensione umbro è ben rappresentato nel Museo Archeologico dell’Umbria a Perugia che il Comune definisce la “più importante raccolta dell’Italia centrale”.
La stessa sede che lo ospita dal 1948 rappresenta un bene culturale, trattandosi del magnifico complesso architettonico di San Domenico la cui fondazione è datata 1233.
Il settore turismo del Comune nel presentare il museo scrive che “offre una sezione preistorica, contenente reperti rinvenuti in insediamenti e grotte dell’Italia centrale dal Paleolitico all’età del Bronzo, oltre ad un’importante esposizione di materiali provenienti dagli antichi centri umbri ed etruschi e dai siti romani presenti nell’attuale regione Umbria”.
L’aspetto maggiormente identitario della ricerca allestitiva è rappresentato dalla presenza delle urne perugine di origine etrusca provenienti da scavi effettuati nei pressi della città già a partire dal XVI secolo…
… le quali contenevano le ceneri del defunto e ne riportavano il nome insieme a decorazioni con scene ispirate dalla mitologia o letteratura greca.
Di memoria territoriale si può parlare anche per la Panoplia perugina (da panoplia che vuol dire intera armatura), insieme delle componenti belliche da indossare e impugnare che in questo caso mette insieme elmo, scudo e armi da taglio, altro lascito di antiche tombe.
Da ammirare anche i Bronzi di San Mariano, località del limitrofo comune di Corciano, i quali comprendono un gruppo di lamine finemente decorate a sbalzo recuperate in una casa colonica…
… a seguire i complessi intarsi del rivestimento in bronzo di un carro etrusco del 530-520 a.C….
… e la coeva piccola plastica in bronzo.
Straordinario per fascino narrativo l’insieme delle storie ricavate dagli studi che hanno condotto all’allestimento, con testi chiari e accessibili accompagnati da grafiche suggestive, come nel pannello che approfondisce il contesto geologico e ambientale dell’Umbria…
… o la sfera religiosa nell’età della conquista romana…
… passando per il lascito imperituro dei giacimenti antropologici delle necropoli arcaiche di Perugia, in grado di rilevare il livello avanzato di organizzazione sociale fin dal IX secolo a.C.…
… per approdare alla spiegazione dei significati delle meraviglie estetiche dei mosaici di via Baldo e piazza Morlacchi…
… rimanendo quindi incantati innanzi alla grazia figurativa dell’interpretazione pittorica dell’assedio di Perugia da parte di Ottaviano durante il Bellum Perusinum.
In una sezione a parte troneggia poi il Cippo perugino ritenuto un simbolo dell’anima etrusca di Perugia, un isolamento spaziale teso ad amplificarne l’enorme importanza delle sue iscrizioni nella lingua degli Etruschi, esaltate da un’illuminotecnica che estremizza i chiaroscuri.
Non mancano ricostruzioni di intenso impatto scenografico, a partire da resti umani disposti così come sono stati rinvenuti nelle sepolture…
… a remoti ambienti abitativi sull’impronta di quanto dedotto nel corso di lunghi studi…
… per giungere a scheletri di animali non più presenti ma un tempo insediati nella zona.
Tra le porzioni tematiche dell’esposizione vanno citati il Gabinetto di Numismatica…
… e l’ambito di Oreficerie e tesoretti.
Di grande originalità la Collezione di amuleti Giuseppe Bellucci…
… la quale prende il nome da questa singolare figura di studioso e ricercatore specializzato nelle scienze naturali, accademico di rilievo nell’ateneo perugino, ma anche appassionato di paletnologia: negli amuleti aveva trovato la chiave per fondere i suoi interessi epistemologici e fornire una lettura originale dell’evoluzione culturale umana.
Il museo è dunque una tappa obbligatoria per chi si trova anche di passaggio nel capoluogo umbro, sia perché permette di capire quanto siano profonde e nobili le radici di tale comunità, sia per la lezione di curatela impartita da un allestimento sobrio che rinuncia a inutili orpelli come la tecnologia spinta e lo storytelling ruffiano per farsi invece strumento divulgativo autentico e perfino necessario.
Info: https://www.musei.umbria.beniculturali.it/musei/museo-archeologico-nazionale-dellumbria/
https://turismo.comune.perugia.it/poi/m-a-n-u-museo-archeologico-nazionale-dellumbria