Il Museo del Vino di Palermo
Uno dei gioielli culturali più preziosi di tutta Palermo, quasi nascosto sotto il livello della strada di una delle zone più caratteristiche della città, in via del Quattro Aprile, dove si trovano gli antichi locali delle scuderie del Palazzo dei Principi di Palagonia, costruito alla fine del 1400, collocato in un arcipelago di bellezze nei pressi di Piazza Marina che comprende Palazzo Steri, Palazzo Abatellis e la Chiesa della Gancia.
E’ il Museo del Vino e della Civiltà Contadina, con annessi Mostra Permanente dei Vini di Sicilia, Museo Internazionale dell’Etichetta, Mostra del Collezionismo Enologico e Biblioteca enogastronomica specializzata: qualunque amante dell’enogastronomia e dei Beni Culturali in genere, dovrebbe conoscerlo.
Il Museo promette (e mantiene) di consentire al visitatore “di acquisire una conoscenza della produzione enologica siciliana più significativa, sia mediante wine tasting che con l’ausilio di supporti audiovisivi e telematici”.
Tutti i giorni feriali dalle ore 9 alle 12 infatti è possibile non soltanto rimanere ammirati dalla ricchezza delle collezioni ma anche consultare preziosi testi nell’accogliente sala lettura, magari mentre si degusta il vino proposto dai sommelier.
Il wine tasting, a rotazione, propone le tipologie più significative della produzione isolana: Bianchi di Sicilia, Rossi di Sicilia, Moscati, Passiti, Vini da Meditazione, Marsala.
Grande attenzione rivolta agli autoctoni dell’Isola, come dimostra il pannello qui sotto che raccoglie e illustra tutte le tipologie di uva identitarie della Sicilia.
L’ESPOSIZIONE
Nelle antiche cantine di Palazzo dei Principi di Palagonia, nei ripiani alti è esposta tutta la produzione storica, risalente agli anni ’70 e ’80, organizzata per singola provincia. Nei ripiani bassi è esposta la produzione più significativa attuale, catalogata per produttore e per singola provincia. In mezzo, una serie di collezioni sul tema del vino.
Didascalie brevi ma puntuali guidano il visitatore, ma è meglio lasciarsi prendere per mano dai gestori. Vi anticipiamo cosa troverete.
Nella Prima Sala, un’esposizione di francobolli e buste, cartoline umoristiche, cartoline pubblicitarie, manifesti, etichette, collezioni di mignon, cavatappi e capsule di spumanti e champagne, oltre a fiaschi, fiaschette, botticelle e carratelli.
Nella Seconda Sala, collezione di etichette siciliane e internazionali, contenitori per il vino, per l´olio e per le granaglie, infine una vetrinetta tutta con bottiglie storiche risalenti alla metà del 1800 e piccoli strumenti di lavoro di particolare interesse tecnico.
Nella Terza Sala, dedicata alla civiltà contadina, gli attrezzi siciliani del mastro bottaio e quelli connessi alla vinificazione.
Nella Quarta Sala, collezione di bottiglie in vetro nelle più svariate forme, alcune di esse anche molto antiche; sui tavoli, l’evoluzione grafica nel mondo del vino, con particolare riguardo all’editoria e alla pubblicità.
Quinta Sala dedicata al marsala, ai vini da meditazione e a quelli sperimentali dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino.
A dare vita al Museo è stato l’attuale presidente, Guido Ferla, sommelier professionista dal 1994 ed enogastronomo, già a capo dell’Associazione Enoclan fondata nel 1980. E’ proprio dagli anni ottanta che Ferla si prodiga per la promozione dei vini siciliani con una serie di iniziative, delle quali il Museo è il fiore all’occhiello.
E’ lui a condurci adesso in un’esclusiva visita guidata molto condensata del Museo.
Info: www.enotecasicilia.eu