Il Sushi Brasiliano, antica storia golosa scoperta al Latinfiexpo
Non pensate si tratti di una moda o di una furbata dal richiamo esotico: il sushi brasiliano ha una lunga e solida storia alle sue spalle, reale e intensa come i suoi sapori.
Ne riferisce Sushipoint.it, rivista digitale che si occupa di sushi e cultura culinaria nipponica, svelando “che la comunità giapponese che vive in Brasile è la più folta tra quelle che vivono lontane dalla madrepatria”: si tratta di “una storia che risale ormai agli inizi del secolo scorso, quando circa 160 famiglie sbarcarono appunto in Brasile in cerca di fortuna”, per diventare poi “una comunità molto folta e molto attiva e soprattutto di fondamentale importanza per il Brasile”, dove ha portato la sua pietanza identitaria, il sushi, il quale si è quindi fuso “con i grandi prodotti della tradizione culinaria brasiliana”. Per questo il sushi brasiliano è “il prodotto della più grande comunità giapponese all’estero”.
E’ la stessa storia che ti raccontano i brillanti ragazzi che gestiscono lo spazio chiamato Sushi Bonito al Latinfiexpo di Malpensafiere (Busto Arsizio, Varese): qui si può scoprire il risultato di questa bella e antica vicenda nascosta, ovvero l’emigrazione giapponese in Sudamerica che ha portato alla creazione del sushi alla brasiliana, il quale consiste nell’inserimento di frutti e salse tipicamente sudamericane nella classica composizione giapponese.
Si può scegliere tra il Temaki, ottimo da passeggio, o i Roll, tutto in versione Maxi.
Varie le proposte.
Salmao Nachos, la più ghiotta, grazie ai nacho sbriciolati che danno un tocco di croccantezza a salmone spyce, salsa brasiliana, tartare di salmone e salsa Teriaki.
Copacabana è il più consistente e appagante da mordere, con tonno, spyce tuna, salsa Teriaki e maionese.
Elegante all’occhio come al palato il Salmao Bonito, con tartare di salmone, Philadelphia, salsa Teriaki, sormontato da balsamico Guacamole.
Tutto freschissimo il pesce, mentre il riso è perfetto nella cottura come nell’impasto.
Ancora Sushipoint.it è convinto che “forse il prodotto più famoso (e migliore) della tradizione brasiliana del sushi è il temaki, […] un cono di alga all’interno del quale vengono intrappolati pesce crudo e riso”.
Riguardo i roll si ha invece la conferma che “spesso si finisce per accompagnare il pesce crudo con qualche prodotto tipico della tradizione brasiliana”, con “un uso decisamente più disinvolto delle spezie: si tratta dunque di un sushi molto simile a quello della madrepatria, che non difetta in nulla, se non nella mancanza di ossequio per la tradizione; il sushi brasiliano infatti è sicuramente più innovativo”.
Tutto vero e riscontrabile al Sushi Bonito del Latinfiexpo, grazie all’ottima mano di Roberto Fu, giovane maestro arrivato dal noto ristorante nipponico Ran di Samarate (Varese) con la sua grande tecnica. Lo abbiamo ripreso al lavoro, un vero spettacolo che vi mostriamo nel video seguente.
Da bere, imperdibile l’invenzione dei gestori di questo stand, la Sakerinha, caipirinha in cui al posto del dominio della cachaça c’è la prevalenza del sake: si abbassa il grado alcolico dunque, ma si alza il gusto, grazie all’apporto di frutti esotici che si possono scegliere per personalizzare il drink.
Noi abbiamo però preferito la versione liscia, senza frutta, con la sola aggiunta del lime: un vero capolavoro di mixology.
A spiegarci questa proposta di grande originalità, rarissima da trovare in giro, è uno dei gestori del Sushi Bonito, Daniele Magnoni.
Info: www.latinfiexpo.com